Favorito dal clima e da una crescente attenzione all’alimentazione il cibo nell’estate 2019 è stato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti-Ixe’ che evidenzia come la tavola sia stata per quasi un italiano su cinque (19%) la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 53% è stata comunque uno dei criteri su cui basare la propria preferenza e solo un 5% dichiara di non prenderlo per niente in esame.
Ma l’enogastronomia vince anche tra i souvenir, nota Coldiretti, con il 42% dei turisti che ha scelto proprio un prodotto tipico da riportare a casa o regalare a parenti e amici come ricordo della propria villeggiatura, magari acquistati in frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori dove è possibile trovare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. Tra le specialità più acquistate vince la mozzarella di bufala in Campania e il formaggio Asiago in Veneto. Poi il pecorino in Sardegna e il prosciutto San Daniele nelle montagne del Friuli, il vino Barolo del Piemonte e la Fontina in Valle d’Aosta. Non in ultimi, il limoncello campano e l’olio di oliva pugliese, fino alla piadina romagnola. Questi, secondo la ricerca effettuata da Coldiretti, sono alcuni dei souvenir più richiesti dai turisti per portare un ricordo ‘appetitoso’ dei luoghi di vacanza.
La ricerca dei prodotti tipici è dunque diventato un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg.