Zona Stadio Arechi, strade e terreni minacciati da una distesa di rifiuti

Una distesa irregolare di rifiuti, distribuiti lungo tutto il tratto che corre dal sottopassaggio dell’Ospedale alla fine di Viale Pastore. Una discarica abusiva lungo i bordi di una strada tendenzialmente isolata, soprattutto nelle ore notturne, diventata nel corso degli anni meta prediletta di automobilisti intenti a disfarsi dei rifiuti, il segno anonimo e incontenibile dell’inciviltà, dello spregio nei confronti delle regole e dell’ambiente. Bustoni ancora chiusi, rifiuti ingombranti e talvolta speciali: il colmo, trovandosi l’isola ecologica proprio a due passi. Un degrado che riflette a pieno l’infimo grado culturale di chi compie simili azioni. E poi il pattume sfuso, pronto a incunearsi in ogni dove, disseminato dal vento e trasportato talvolta nelle proprietà a ridosso della carreggiata, dove si coltivano broccoli, arance, pomodori, e dove la percezione del problema è amplificata dalla necessità di preservare i terreni e la falda acquifera da un processo di contaminazione, di tenere al riparo le attività delle aziende agricole da una minaccia reale.

Una situazione insostenibile, quella dei rifiuti indifferenziati, che incrementa il rischio di inquinamento permanente. L’attenzione si riversa inevitabilmente sull’impatto delle microplastiche, spesso causa di una significativa diminuzione della fertilità dei terreni. Anche in questo fazzoletto periferico della città, deturpato dalla monnezza, si assiste a un trionfo della plastica. Pneumatici che affiorano tra l’erba incolta, vasi, bottiglie. Buste ormai sepolte dalla terra e da nuovi scarichi.

Poco prima, nei pressi del multisala, proprio nell’appezzamento contiguo al parcheggio, stesso copione. Con l’aggiunta che qui il ricettacolo di rifiuti si addiziona ai bustoni che i locali depositano all’esterno in attesa del passaggio dell’azienda municipalizzata, garantendo anche a qualche ratto il suo scampolo di movida. Rifiuti tombati nei vecchi pozzi, ormai inutilizzabili, e un pezzo di terra quasi completamente invaso e destinato a inselvatichire. Le motivate e frequenti segnalazioni di chi vive e lavora nei dintorni (proprietari di terreni, residenti, esercenti), non hanno sortito ancora gli effetti sperati. La saltuaria raccolta dei rifiuti più in vista non può debellare un problema che richiede un intervento ben più radicale di bonifica, oltre a un’opera di controllo del territorio magari attraverso l’installazione, in alcuni punti, di telecamere di videosorveglianza. Con la consapevolezza che non spetta soltanto all’Amministrazione Comunale adottare misure efficaci e tempestive. Anche i cittadini devono assumersi la propria quota di responsabilità e organizzarsi per stimolare istituzioni e forze dell’ordine, denunciare casi di abbandono illecito di rifiuti e liberare la zona dall’incuria che la caratterizza. 

Riproduzione riservata ©