Vola il cibo low-cost, è corsa al discount. Commercio, bene la telefonia

Una situazione che evidenzia la situazione di difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che per risparmiare orientano le proprie spese su canali a basso prezzo e su beni essenziali come cibi e bevande, nel tempo del covid-19. Volano gli acquisti di cibo low-cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo dell’8,6% nelle vendite rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti divulgata in occasione della diffusione dei dati Istat sul calo del commercio al dettaglio nel mese di settembre. Le vendite degli alimentari infatti non diminuiscono su base mensile e annua e contribuiscono a mantenere positivo l’andamento delle vendite nel commercio al dettaglio Un andamento sostenuto in realtà anche dal crollo dei consumi fuori casa in bar, ristoranti e mense per la preoccupazione del contagio, lo smart working e le minori disponibilità economiche che hanno favorito l’acquisto di alimenti da consumare tra le mura domestiche.

Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee per i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori riguardano, come per il mese di agosto, Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+10,6%) e Utensileria per la casa e ferramenta (+7,2%). Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-8,7%), Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-7,2%) e Cartoleria, libri, giornali e riviste (-7,1%).

Rispetto a settembre 2020, il valore delle vendite al dettaglio aumenta per la grande distribuzione (+1,4%) e diminuisce per le imprese operanti su piccole superfici (-0,3%). Le vendite al di fuori dei negozi calano del 7,0% mentre il commercio elettronico è in sostenuto aumento (+24,9%).

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