Variante Delta e copertura vaccinale: le incognite e le nuove misure anti-contagio

L’incidenza, sia sull’intero territorio nazionale che in tutte le Regioni e Province autonome, continua a diminuire ed è in tutte le Regioni e Province autonome sotto il 50 per 100.000 abitanti ogni 7 giorni. E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale dell’Iss. L’effettuazione di attività di tracciamento sistematico possono consentire una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. La pressione sui servizi ospedalieri si conferma al di sotto della soglia critica in tutte le Regioni e Province autonome e la stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stabilmente al di sotto della soglia epidemica.

Vengono segnalati anche in Italia focolai di varianti del virus SARS-CoV-2, in particolare della variante delta, che presentano una maggiore trasmissibilità e/o la potenzialità di eludere parzialmente la risposta immunitaria. La circolazione della variante delta sta portando ad un aumento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto secondo gli esperti è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi. E’ necessario raggiungere una elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggior trasmissibilità. “Senza senso di responsabilità le aperture sono una finzione, dureranno fino al 20 agosto e dopo sarà l’inferno, di nuovo. Per chi non ha fatto il vaccino la variante Delta sarà aggressiva al massimo. Invito tutti a vaccinarsi in massa, il pericolo non è alle nostre spalle, ma davanti alla nostra vita e a quella dei nostri figli”, ha dichiarato il governatore della Campania De Luca nel corso del consueto appuntamento del venerdì in diretta fb.

Sulla base dei dati e delle previsioni ECDC, della presenza di focolai causati dalla variante virale delta in Italia e delle attuali coperture vaccinali, è opportuno mantenere elevata l’attenzione, così come applicare e rispettare le misure necessarie per evitare un aumento della circolazione virale.

L’ordinanza regionale

In Campania resta obbligatorio l’uso delle mascherine all’aperto “in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti”: lo prevede una ordinanza firmata poco fa dal governatore De Luca, che spiega “si tratta del 95% dei casi”. L’uso delle mascherine “resta obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato – ad centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento – nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, o nei trasporti pubblici all’aperto quali traghetti, battelli, navi”.
Secondo l’atto firmato dal presidente della Regione Vincenzo De Luca l’obbligo di mascherine all’esterno resta obbligatorio in tutte quelle situazioni in cui non c’è garanzia di distanziamento interpersonale: «nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento- nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, anche all’aperto».

Ecco cosa riporta l’ordinanza regionale:

In conformità a quanto previsto dall’ordinanza del ministro della Salute 22 giugno 2021  l’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie, anche all’esterno, resta fermo, tra l’altro, in ogni situazione in cui non possa essere garantito il distanziamento interpersonale o quando si configurino assembramenti o affollamenti

L’ utilizzo dei detti dispositivi resta pertanto obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato – ad es. nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento- nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, anche all’aperto, nonché nei contesti di trasporto pubblico all’aperto quali traghetti, battelli, navi.

È fatta raccomandazione ai Comuni e alle altre Autorità competenti di «intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto del divieto di assembramenti, in particolare nelle zone ed orari della “movida”.

La Regione con lo stesso atto ha disposto blocco all’asporto di alcolici la notte in Campania dalle ore 22 e fino alle ore 6 del mattino in aree pubbliche ed aperte al pubblico, ma anche in bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati) e con distributori automatici. «Non è vero che il Comitato tecnico scientifico ha rimosso l’obbligo di mascherine all’aperto – dice De Luca nella diretta video settimanale -. Il ministero della Salute ha ripreso le raccomandazioni del Cts che raccomanda di mantenere la mascherina quando ci sono affollamenti e non c’è distanziamento. Al lungomare c’è assembramento e nelle strade principali c’è assembramento, idem nella movida, dunque è obbligatoria».

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 25 giugno 2021, ha firmato una nuova Ordinanza che dispone il passaggio della Regione Valle d’Aosta in area bianca.

“Con l’ordinanza che ho appena firmato – ha detto il ministro Speranza – tutta l’Italia sarà in zona bianca a partire da lunedì. É un risultato incoraggiante, ma servono ancora cautela e prudenza, soprattutto alla luce delle nuove varianti. La battaglia non è ancora vinta”.

Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dal 28 giugno 2021 è la seguente:

  • area rossa: (nessuna Regione e Provincia autonoma)
  • area arancione: (nessuna Regione e Provincia Autonoma)
  • area gialla: (nessuna Regione e Provincia Autonoma) 
  • area bianca: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche,  Molise, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto
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