Vaccini a senza fissa dimora e migranti, le associazioni: “Attivare protocollo”

Con l’ordinanza 7/2021 del Commissario straordinario per l’emergenza COVID si forniscono istruzioni operative su come vaccinare le persone che non hanno tessera sanitaria, quindi non iscritte al Sistema Sanitario Nazionale, ma esiste un vuoto procedurale per l’accesso all’immunizzazione delle persone senza fissa dimora, extracomunitari e comunitari irregolari. A denunciarlo le associazioni impegnate sul territorio per l’assistenza ai senza fissa dimora e ai migranti, tra le quali La Brigata – Unità di Strada; Avvocato di Strada; Comunità Di Sant’Egidio; Associazione Don Arcangelo Giglio; Associazione Venite Libenter; Fondazione di Comunità Salernitana; Cooperativa L’Oasi; VIS Pangea Salerno; L’Abbraccio ODV e Cooperativa Marinella. 

“Nel frattempo in alcuni comuni italiani ci si è attrezzati per trovare un accordo tra gli enti, ASL, Comune e Prefettura e il mondo delle associazioni e del terzo settore, per predisporre le procedure pervaccinare anche  chi vive in strada o nelle strutture di accoglienza. Questa soluzione, peraltro, trova concorde anche Ugo Trama, il Coordinatore dei servizi vaccinali dell’Unità di Crisi Regionale, che, l’11 Maggio scorso, in una intervista auspicava proprio un accordo con il terzo settore per raggiungere questo obiettivo”. 

All’interno del Comune di Salerno vivono decine di persone senza fissa dimora, nella maggior parte dei casi senza residenza, senza documenti e senza copertura del S.S.N. Molto spesso si tratta di stranieri e in tanti casi di persone con patologie e in precarie condizioni di salute, in stato di forte necessità e povertà, sicuramente con impossibilità di accedere alla registrazione in piattaforma online per il vaccino. “In quanto operatori sociali e volontari attivi nella cura dei cosiddetti ‘ultimi’, soggetti vulnerabili in situazioni di marginalità, riteniamo prioritario attivare con urgenza un protocollo tra ASL, Comune e Prefettura per garantire la copertura vaccinale anche a queste fasce. Consapevoli di essere nel tempo divenuti riferimento sociale ed umano di quanti vivono nell’estrema marginalità sociale, manifestiamo la piena disponibilità a collaborare con le Istituzioni per accompagnare e facilitare l’accesso alla somministrazione del vaccino anti COVID-19 per tale categoria di soggetti, previa l’individuazione di una procedura certa e snella che assicuri anche il monitoraggio sanitario post somministrazione vaccino”. 

“Crediamo fortemente nella necessità di dare accoglienza e soluzione a tale vuoto di tutela, a fine di garantire concretezza all’uguaglianza sociale. E’ fondamentale non lasciare nessuno indietro. Siamo tutti sulla stessa barca”.

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