Un nuovo modo di raccontare la Palestina al Teatro Ghirelli

La rassegna Femminile Palestinese, curata da Maria Rosaria Greco e promossa dal Centro di Produzione Teatrale Casa del Contemporaneo, dal 2014 intende raccontare la Palestina attraverso la voce delle donne, connettendo linguaggi culturali e artistici differenti.


Iniziata con la mostra “Comunicare la Palestina, una narrazione diversa” a cura di Pino Grimaldi e Enrica D’Aguanno che rimarrà a Salerno fino all’11 marzo presso il Teatro Antonio Ghirelli, la rassegna prosegue con la quinta edizione di “Cinema, hummus e falafel”, due giorni totalmente dedicati al cinema e al cibo palestinese, preparato dal ristorante arabo Amir di Napoli, il 12 e il 13 febbraio alle ore 19:00.

“Comunicare la Palestina, una narrazione diversa” è un proposito innovativo e meditativo. Alla base della mostra vi sono i progetti di 19 designer della comunicazione, docenti in università e accademie italiane, al fine di una campagna di sensibilizzazione sulla questione palestinese, irrisolta ormai dal 1948. Si tratta di un progetto di comunicazione in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica, analizzando una questione che, in fin dei conti, appare piuttosto semplice: palestinesi costretti a vivere da prigionieri nelle proprie case. Gli israeliani infatti, con l’occupazione della Palestina, costringono da anni i palestinesi a vivere una condizione di dipendenza sociale, morale ed economica.

“Cinema, hummus e falafel”, invece, racconta tramite linguaggi insoliti, quali il cibo, una profonda appartenenza culturale. L’Hummus infatti, piatto arabo a base di ceci e farina di sesamo, è commercializzato in tutto il mondo come piatto Israeliano e dichiarato da Israele piatto nazionale. In effetti, tale affermazione è la componente su cui si intende focalizzare l’attenzione, ovvero su un progetto di colonizzazione della Palestina, ormai in corso da decenni, che provoca la demolizione dell’identità culturale del popolo a cui viene sottratta la memoria, la terra, i diritti e la stessa appartenenza. Pertanto, nelle giornate del 12 e del 13 febbraio, si intende ricordare e ribadire l’appartenenza di queste due tradizionali pietanze, che verranno poi assaporate da tutti al seguito della proiezione dei cortometraggi.

Attraverso il linguaggio cinematografico s’intende raccontare la Palestina in un modo differente, permettendo, inoltre, la connessione di diversi punti di vista grazie ad una serie di dibattiti con gli autori e gli attori, che succederanno le proiezioni. La prima sera sarà protagonista il regista palestinese Hamdi Al Hroub (Betlemme, 1990) diplomato all’Università di Arti e Cultura Dar Al-Kalima di Betlemme, autore di Mate Superb (2013, Palestina- 12’58’). Mate Superb, tratta il tema della libertà dalle oppressioni attraverso la storia di un gruppo di ragazzi accomunati dalla passione per il parkoure, vietato a Gerusalemme da Israele, correndo e saltando tra gli ostacoli reali e metaforici. Il parkoure diventa così simbolo di libertà e resistenza, i ragazzi, infatti, coltivano il proprio sogno che appare come una missione impossibile: esibirsi alle Porte di Damasco, luogo simbolico della Palestina e dell’occupazione.

Sempre nella sera del 12 febbraio saranno presentati i registi Marco Mario de Notaris e Luca Taiuti, autori di Omar (2019,Italia- 24′) che racconta la storia di Omar Suleiman, esule palestinese che da oltre 25 anni a Napoli ha costruito il suo progetto di narrazione culturale, lo storico caffè arabo di piazza Bellini e il ristorante Amir. Lo stesso Omar sarà presente durante la proiezione, per deliziare gli spettatori non soltanto con le tipiche pietanze palestinesi, ma anche con la sua saggezza, componente principale delle emozionanti idee di integrazione.

Nella serata del 13 febbraio, verrà invece proiettato The fading valley, della regista israeliana Irit Gal. Si tratta di un documentario che racconta il furto di acqua e di terra nella Valle del Giordano, mostrando la complessa condizione in cui versano i villaggi beduini in estinzione, costretti a comprare l’acqua da Israele che ha dirottato tutte le fonti idriche alle proprie colonie, desertificando l’area intorno. Al dibattito successivo alla proiezione prenderà parte Luisa Morgantini, da sempre molto attiva sulla tutela di questa zona.

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