Treofan, l’azienda di Battipaglia salvata dalla Jcoplastic

Un accordo che vale 5,6 milioni di euro, quello stipulato ieri pomeriggio tra la Jcoplastic, storica azienda battipagliese che vende bidoni di plastica e la Jindal, multinazionale indiana che – circa un anno fa – aveva acquisito la Treofan, storica produttrice di film in polipropilene alle porte della Piana del Sele.

L’acquisizione della Treofan da parte della multinazionale indiana aveva mobilitato i lavoratori della fabbrica perché – tra le altre cose – la Jindal – dopo aver avviato nel giro di un anno circa le procedure per il licenziamento collettivo ben due volte – aveva lasciato a casa, senza lavoro 63 famiglie, scatenando l’ira non solo dei dipendenti ma dell’Italia intera. Sì, perché la vicenda aveva attirato l’attenzione e la solidarietà delle istituzioni italiane e dell’allora vicepremier Luigi Di Maio che visitò l’opificio. E ancora, in seguito c’erano stati i sit-in di protesta presso il Palazzo di Città e il Ministero dello Sviluppo Economico e le riunioni che non avevano portato a nulla di buono. Eppure la Treofan era un’azienda in attivo che manteneva a lavoro molte persone. Sono passati circa 14 mesi da quando i dipendenti della Treofan hanno smesso di lavorare al suo interno ed oggi, finalmente, sembra esserci una luce in fondo al tunnel.

Antonio Foresti, patron della Jcoplastic, già nei mesi scorsi aveva palesato la volontà di rilevare lo stabilimento e “strapparlo” dalle mani della Jindal indiana. Ieri pomeriggio è stato ufficialmente stipulato l’accordo che prevede anche l’assorbimento di tutti i lavoratori.

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