Terapie intensive in affanno, si teme nuova variante. In Campania picco entro fine mese

In Campania, nella giornata odierna, si assiste ad un crescita allarmante del numero dei morti: 65 le persone decedute nelle ultime 24 ore. I nuovi casi di positività raggiungono quota 2.656 su un totale di 22.456 tamponi esaminati. Il tasso di contagio è pari all’11,82%, 1.564 sono, invece, le persone guarite. Nelle ultime 24 ore su base regionale aumentano i posti letto occupati in terapia intensiva (165 +4 rispetto a ieri), e aumentano anche quelli di degenza con (1560, +17 rispetto a ieri).

L’ultimo monitoraggio dell’Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, aggiornato a ieri 15 marzo, indica come salga in tutto il Paese l’occupazione dei posti letto di terapia intensiva. Ora siamo al 35%, con un aumento del 4% in più rispetto al 9 marzo, quando si era superata la soglia critica del 30%, arrivando al 31%. Non va meglio a livello nazionale, l’occupazione dei posti letto in altri reparti. Qui la soglia critica è del 40%. Il 9 marzo il dato nazionale era del 39%, registrando una crescita del 4% in più. Secondo i dati forniti da Agenas, la Campania è al 26 % di occupazione delle terapie intensive, a quattro punti percentuali dal livello di guardia fissato al 30%, mentre per l’area non critica siamo al 37% con un livello d’allerta fissato al 40%. Le previsioni confermano che la situazione non migliorerà prima di fine marzo. Il modello statistico di Agenas prevede il picco in Campania entro fine mese.

In provincia di Salerno sono 234 i nuovi contagiati su un totale di 2590 tamponi tamponi processati. Un lieve calo si registra nell’Agro Nocerino Sarnese, epicentro del contagio, ad esclusione di Scafati che segna ancora un tasso di positività elevato con 45 casi accertati nella giornata odierna. Calano i contagi anche nel capoluogo (18 rispetto ai 56 registrati ieri).

Nuova variante?

Scoperta in Italia una combinazione di mutazioni mai osservata finora, che comprende caratteristiche delle varianti inglese e nigeriana, più quattro mutazioni finora non associate a nessuna variante in particolare. La segnalazione arriva dalla Lombardia, dove il mix di mutazioni è stato osservato nel laboratorio Cerba di Milano diretto dal virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca.
“E’ presto per parlare di una nuova variante: è necessario attendere il risultato del sequenziamento dell’intero genoma, in corso al Ceinge/Federico II di Napoli da parte della taskforce Covid-19 Regione Campania”, ha detto Broccolo. “Di certo – ha aggiunto – sappiamo di trovarci di fronte a un mix di mutazioni, la cui combinazione finora non era mai stata rilevata”.

In buona parte il virus osservato somiglia alla variante nigeriana, in parte a quella inglese e in più ha quattro mutazioni non caratteristiche di nessuna variante in particolare. Di queste, due agiscono sulla proteina Spike, che il virus utilizza per agganciarsi alle cellule e che è anche il principale bersaglio dei vaccini. Una si chiama M153T e l’altra V401L, finora rilevata in Italia solo in Veneto e altre 17 volte nel mondo.

Vaccini, rallenta la campagna

Gli esperti dell’Ema, l’agenzia Ue, si riaggiorneranno con i ministri della Salute europei ed entro giovedì emetteranno un parere definitivo: il vaccino AstraZeneca attende il responso finale dopo i decessi degli ultimi giorni. Al vaglio degli esperti i dati delle trombosi sospette, comprese cartelle cliniche e autopsie. Sono poco più di 30 i casi segnalati in Europa su 5 milioni di somministrazioni. Per il momento non ci sono legami apparenti tra vaccino ed emboli e la sensazione è che si procederà con uno sblocco del vaccino ma senza aver fugato tutti i dubbi. Gli esperti, in particolare, stanno approfondendo sulle trombosi cerebrali venose del seno traverso dopo i casi segnalati su giovani donne nel Nord Europa. “L’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, sta facendo tutte le verifiche per poter riprendere in totale sicurezza la somministrazione del vaccino AstraZeneca”. Lo ha detto Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute.

Nel frattempo l’Unione Europea annuncia un accordo con BioNtech-Pfizer per un anticipo di consegna di 10 milioni di dosi di vaccino, che porteranno le dosi totali di Pfizer nel secondo trimestre a oltre 200 milioni, consentendo di colmare le lacune nelle consegne. Entro fine marzo l’Italia riceverà 500mila dosi in più dal colosso farmaceutico americano.

L’Asl Salerno comunica che continuano regolarmente le vaccinazioni presso tutte le sedi vaccinali, con le somministrazioni di vaccino Pfizer e Moderna agli ultra ottantenni e prossimamente ai pazienti ad elevata fragilità. La necessità di somministrare la dose di richiamo dopo 21 giorni per Pfizer e 28 giorni per Moderna inevitabilmente rende più lunghe le attività. La consegna di ulteriori 8000 dosi di vaccino nelle ultime 48 ore consentirà di dare un ulteriore impulso alla campagna vaccinale. L’Azienda Sanitaria Locale ribadisce che, a seguito della sospensione del vaccino AstraZeneca su tutto il territori nazionale, sono sospese le vaccinazioni con tale prodotto. Sono pertanto rinviate le vaccinazioni già programmate per il personale appartenente alle categorie per le quali è prevista la vaccinazione a vettore virale (Astrazeneca), e si invita a non recarsi presso il centro vaccinale di riferimento, in attesa di nuove comunicazioni. L’Asl Salerno comunicherà ai cittadini la ripresa delle attività, appena vi saranno le condizioni.

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