Una processione continua da tutta l’area dell’Agro Nocerino, ambulanze che si arrestano davanti al “Mauro Scarlato” di Scafati, struttura ospedaliera trasformata in Covid Hospital. Una fila interminabile di mezzi del 118 staziona ormai da giorni in attesa: giungono dall’Agro ma anche da altri punti della provincia di Salerno e dai comuni limitrofi del vesuviano. Fino a 24/48 ore di attesa reclusi nei mezzi prima di poter accedere all’unico pronto soccorso Covid Hospital della provincia di Salerno. La denuncia di operatori e pazienti e le segnalazioni dei cittadini hanno sollecitato l’intervento dei Carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore, da ieri intenti a effettuare controlli per verificare l’assegnazione degli interventi e il funzionamento del sistema. Controlli che proseguiranno anche nelle prossime ore, quando potrebbe arrivare anche un’informativa alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore.
Il Covid Hospital di Scafati è saturo da giorni. La struttura ha inevitabilmente risentito dell’escalation di contagi che sta interessando il comprensorio Nocerino-Sarnese, ed in particolare Scafati, nelle corso delle ultime due settimane. Con oltre 1300 positivi accertati ( nella sola giornata di ieri) Scafati segna la percentuale più alta dell’intera provincia, piazzandosi ai primi posti i relazione al numero di contagi anche in ambito regionale. Dati che pesano sulle strutture ospedaliere, in sofferenza e ormai incapaci di ospitare nuovi pazienti. Il mini-lockdown disposto tramite apposita ordinanza dal sindaco Cristoforo Salvati, ancora prima del rientro della Campania in zona rossa, non ha sortito gli effetti sperati. Motivo che ha indotto i sindaci dell’Agro a richiedere l’intervento delle forze armate sul territorio per garantire gli adeguati controlli. Alcuni sindaci dell’epicentro salernitano del contagio minacciano ulteriori misure di contenimento. E’ il caso di Michele Strianese, primo cittadino di San Valentino Torio e Presidente della provincia di Salerno: “La situazione sta degenerando in Italia come in Campania. Se non reagiamo rispettando le regole sarà davvero difficile uscirne. Alla zona rossa disposta dal governo nazionale potremmo aggiungere ulteriori restrizioni locali”.