Scacco Matto, socialità e lavoro come base nella cura dei disturbi psichici

“Qualsiasi persona con un disturbo psichico ha un potenziale da scoprire”, questo è ciò che si legge se si spulciano il sito web e le pagine social di Scacco Matto, una società a responsabilità limitata che ha come scopo quello di promuovere servizi socio-sanitari ed educativi e lo svolgimento di attività diverse finalizzate all’inserimento lavorativo di persone affette da disturbi psichiatrici.

L’azienda, di carattere nazionale, vuole collocarsi tra la fine di un trattamento protetto e l’inserimento lavorativo attraverso progetti mirati che possano permettere ai soggetti presi in carico un normale reinserimento nel loro nucleo familiare e l’avvio nel mondo del lavoro, con l’ausilio naturalmente di piani individualizzati, divisi per step.

Ad oggi, anche in seguito al complesso periodo di lockdown che tutti noi abbiamo vissuto, si sente spesso parlare dell’importanza della salute mentale. Un tema, questo troppe volte trascurato, che non riguarda solo singoli individui, ma l’intera comunità.

Per comprendere meglio l’idea del progetto, che presto sorgerà sul territorio salernitano, è stato chiesto a Domenico Barile, giovane Care Giver nocerino promotore del progetto, in cosa consista questa nuova metodologia e quali siano le prospettive future future a favore della stessa. In costante dialogo con la provincia di Napoli, Barile sogna di poter vedere realizzato questo progetto anche in Campania. Esso, infatti, già esiste in molte città d’Italia tra cui Bologna, Ravenna, Ferrara, Como e Milano. Ai microfoni di Paese Sud, il Care Giver ha raccontato la sua esperienza personale, spiegando come nasce l’idea di Scatto Matto e in cosa consiste questa moderna metodologia di cura e supporto psichiatrico.  

Il mio percorso come care giver e l’esperienza con Scacco Matto. La parola a Domenico Barile

Il mio percorso con la cooperativa scacco Matto inizia grazie ai social, dove ho virtualmente conosciuto il dottor Vladimir Fezza. Visitando il suo sito sono venuto a conoscenza di un vero e proprio modello riabilitativo per tutte le persone che vivono disagi legati alla salute mentale (in particolar modo di tipo psichiatrico) e del quale il dottor fezza è ideatore e promotore. Il modello del dottor Fezza si basa su un concetto semplice ma potente, basato cioè sul contatto tra pari, grazie all’introduzione di una figura che viene denominata utente esperto (detto anche ESP). Si tratta di qualcuno che ha attraversato un’esperienza di tipo psichiatrico, ovvero è stato o è tuttora lui stesso in cura, che ha quindi svolto dunque un percorso riabilitativo e, attraverso la sua esperienza, può aiutare altre persone che soffrono di simili disturbi.

Scacco Matto è una cooperativa di servizi che vuole offrire supporto a tutte le persone che vivono un disagio legato alla salute mentale. Il percorso si articola su tre vie, i servizi domiciliari, i servizi diurni e l’abitare supportato. Tutti questi servizi saranno erogati grazie agli Utenti Esperti, i quali saranno selezionati tra tutte le persone che finora mi hanno contattato e potranno intraprendere il percorso di formazione, anche se questa figura in Campania non è ancora pienamente riconosciuta, ma ci sono buone prospettive che ciò avvenga, in tempi relativamente brevi.

Si dovrebbe andare al di là di attività riabilitative temporanee, ma vogliamo che le persone diventino indipendenti. Ed è qui che passiamo ai servizi diurni. Noi di Scacco Matto immaginiamo un luogo fisico, locato nel cuore della città, in cui si potrebbe creare un vero e proprio legame tra gli individui e la collettività, così come con le attività lavorative della zona circostante. Le persone iniziano così dalla socializzazione. Da qui ci sarebbe quello che chiamiamo reinserimento all’interno del tessuto sociale.

Si cercherà di creare una rete di aziende che siano disposte ad assumere persone, per aiutare queste persone a reintegrarsi nel tessuto sociale, a partire dal lavoro. Molte persone, a causa dello stigma, vivono condizioni di estremo isolamento. Partendo dai servizi domiciliari, piano piano cercheremmo di creare legame ed empatia per spronarlo ad uscire di casa e fuori dal suo mondo. All’interno del loro nido si sentono da sole. La figura dell’Utente Esperto va oltre il personale sanitario e sarebbe un supporto costante per tutte le persone che vivono queste condizioni.

L’abitare supportato è infine un ulteriore passo in cui le persone che entrano all’interno di Scacco Matto, iniziano a prendersi cura della casa e a svolgere le faccende domestiche e quotidiane, in modo tale da ritrovare la propria autonomia e poter intraprendere una vita indipendente, in una casa propria.

Utente Esperto e stigma sociale. Quali sono le prospettive future

Personalmente nutro molta fiducia nella figura dell’Utente Esperto, la quale in Lombardia è nettamente riconosciuta. Alla domanda se esistano buone prospettive future, la risposta è sì. Per chi volesse intraprendere questo percorso, esiste una vera e propria qualifica che riguarda in particolar modo coloro i quali hanno vissuto un’esperienza diretta con questo genere di disturbi, ma non si esclude che anche i care giver possano intraprendere questo percorso professionale.

Nel concludere l’intervista, Barile ci ha tenuto a sottolineare quanto questi argomenti siano ancora oggi trattati con sufficienza o visti in ottica negativa. Il primo passo per sradicare tutti i tabù che ruotano attorno ai disturbi mentali è senza dubbio parlare di questo argomento, parlarne il più possibile per abbandonare il senso di vergogna, lo stigma sociale e la aver paura di sentirsi sbagliati.

Scacco Matto è un qualcosa di molto complesso, avanguardista, speciale. Grazie ad una fitta rete di medici e personale sanitario salernitano, si spera potrà presto concretizzarsi per offrire un supporto reale e concreto a chi soffre di disturbi psichiatrici.

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