“Samara Challenge” e il fascino discreto dei giochi social

Si sta diffondendo sempre di più il “Samara Challenge”, lo scherzo di pessimo gusto che consiste nel travestirsi come Samara, la protagonista del film horror «The Ring», con veste bianca e lunghi capelli neri calati sul volto, e riuscire a creare il panico spaventando le persone in strada, spesso anche con un coltellaccio che dovrebbe essere finto, prima di scappare; la scena viene ripresa con un video poi postato sui social, in particolare su Twitter. In alcuni casi a subire le conseguenze dello scherzo sembrano essere gli stessi autori, spesso raggiunti durante la fuga e picchiati. A Gragnano una ragazzina travestita da Samara è stata aggredita ed un’altra ad Afragola, tanto per citare alcuni casi. L’origine di questa nuova moda adolescenziale non è nota, ma sembra che sia tutta italiana. Il fenomeno sarebbe nato in Campania, a Napoli, ed in Sicilia, per poi diffondersi rapidamente a Catania, Catanzaro, Cagliari, nella Capitale e nei giorni scorsi anche a Salerno e in alcuni comuni della Provincia, quali Angri, Pellezzano, Pontecagnano ed Agropoli, nel Cilento.

Il gioco attraverso i social è già diventato virale raggiungendo il suo vero scopo, ossia trovare sempre più emuli attraverso la condivisione dei video sui social.

L’ennesima sfida, dunque, un gioco tanto goliardico quanto pericoloso, frutto di una società in cui l’apparenza prevale sulla sostanza e accresce il desiderio mimetico e il voler mostrarsi sfruttando l’istantanea seppur effimera “popolarità” data dai vari strumenti social, ormai alla portata di tutti e tutto con relative conseguenze. È auspicabile l’indifferenza verso una tale moda adolescenziale che svanirà in fretta, sostituita (si spera) da una più intelligente.

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