Riaperture, i dubbi degli esperti. Viminale dispone rafforzamento dei controlli

La decisione di riaprire già a partire da quest’oggi è stata assunta dal Governo basandosi su un calcolo di “rischio ragionato”. Perché, stando ai dati che continuano a giungere, il Paese non sarebbe ancora nelle condizioni di potersi permettere un allentamento delle misure di mitigazione. Lo ribadisce anche Stefano Merler, l’epidemiologo matematico della Fondazione Bruno Kessler, interpellato dal Fatto Quotidiano. Secondo Merler, le riaperture entro il mese di aprile sono precoci, anche se l’indice Rt restasse sotto quota 1, perché rischiano di condurre a un costante ma alto numero di morti giornaliere. Un rischio che sarebbe invece estremamente ridotto con riaperture a valle di un marcato calo dell’incidenza, per esempio a partire da inizio-metà maggio, mantenendo un Rt inferiore a 1. In ogni caso, qualora l’indice Rt dovesse salire a 1,25, Merler sostiene che il Paese rischia di piombare addirittura nella quarta ondata: un’evenienza che richiederebbe poi misure importanti per scongiurare un altissimo numero di decessi.

Anche il monitoraggio settimanale dell’Iss, pur confermando la lenta discesa dei nuovi casi e del numero di pazienti ricoverati, ha delineato un quadro complessivo ancora caratterizzato da un’incidenza che resta elevata e ancora ben lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi. Di conseguenza, per l’Istituto Superiore di Sanità è necessario continuare a ridurre il numero di casi e progredire con la campagna vaccinale. La ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia. Per gli esperti è fondamentale, dunque, che la popolazione continui a rispettare tutte le misure raccomandate di protezione individuale e distanziamento in tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo per ridurre il rischio di contagio.

Il ministero dell’Interno, attraverso una circolare, richiama i prefetti sull’esigenza che i servizi territoriali predisposti per la verifica del rispetto delle misure anti contagio debbano concentrarsi sulle possibili situazioni di sovraffollamento, privilegiando, quindi, le aree interessate dalla presenza di esercizi aperti al pubblico ed a più intensi flussi di mobilità secondo linee condivise in sede di comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.

La circolare indica, inoltre, l’esigenza che vengano predisposti mirati interventi operativi in prossimità dei quadranti urbani maggiormente interessati, specie nelle grandi città, da fenomeni di aggregazione in occasione del fine settimana e delle giornate festive e prefestive. Richiama, infine, l’attenzione sul fatto che i dispositivi di vigilanza e di controllo siano predisposti in maniera da assicurare il pieno coinvolgimento anche delle polizie locali.

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