Ospedali saturi, Campania resterà rossa. Restrizioni, allo studio proroga fino al 30 aprile

Sono 2.068 i nuovi casi di positività riscontrati in Campania quest’oggi su un totale di 20.766 tamponi molecolari esaminati. L’incidenza dei contagi sui test è del 9,95%,in linea con i giorni scorsi. L’Unità di Crisi ha registrato anche 703 nuovi pazienti sintomatici, 62 decessi e 2.814 guariti. Cresce di cinque unità il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva (184) lieve flessione (11 posti letto) nelle degenze. Contagi in calo anche in provincia di Salerno sono 263 i nuovi positivi. Spicca il dato di Salerno e Battipaglia, rispettivamente con 37 e 30 nuovi casi.

Nella giornata odierna sono stati acquisiti dall’Unità di Crisi regionale i dati relativi alla settimana 15.03.2021- 21.03.2021, aggiornati al 24.03.2021, che attestano, per la Regione Campania, una riduzione del numero totali di casi del 14,6% rispetto alla settimana precedente (Report 44 – 08.03.21/14.03.21), con un miglioramento di Rt, pari a 1.05 (CI: 1-1.09) e una proiezione a Scenario 2 a fronte del precedente scenario 4 e una lieve riduzione dei focolai attivi (-116 rispetto al Report 44), mentre restano comunque elevati i tassi di occupazione posti letto di terapia intensiva e Area medica, che risultano rispettivamente del 29% e del 38%. Nonostante il calo dei contagi la Campania dovrà trascorrere la settimana che precede la Pasqua in zona rossa. In Campania negli ultimi giorni si è assistito a un aumento della pressione sulle strutture ospedaliere e alla crescita dei decessi ma secondo gli esperti si sta procedendo verso il passaggio del picco. Nel frattempo Palazzo Santa Lucia ha disposto la ripresa attività mercatali relative ai generi alimentari, agricoli e florovivaistici subordinatamente all’adozione da parte dei Comuni di piani di sicurezza finalizzati a regolare gli accessi alle aree mercatali, con percorsi separati, a evitare assembramenti e comunque nel rispetto dei protocolli d sicurezza. 

Riaperture più radicali a partire dalla Festa dei lavoratori e un ultimo mese di restrizioni, progressivamente meno severe, per tenere sotto controllo l’andamento dei contagi. E’ questa la linea allo studio sul tavolo del vertice tra Mario Draghi, Franco Locatelli, Brusaferro, il ministro della Salute Speranza e altri esponenti politici. Il prossimo Dpcm, in vigore dal 6 aprile, la cui approvazione è prevista entro la settimana prossima, dovrà avviare un allentamento dei divieti in grado di condurre gradualmente alla normalità. Il Cts auspica e spinge per la proroga delle misure fino alla fine di aprile, il tempo necessario per arrivare ad un reale raffreddamento della curva, mentre all’interno della compagine di Governo si rinnova lo scontro tra i rigoristi e coloro che invece spingono per riaperture più immediate, sovrapponendo ai rischi del fenomeno epidemiologico le questioni di carattere economico (e strizzando l’occhio alle categorie in ginocchio). Un utile compromesso, su cui già si lavora a Palazzo Chigi, poggia sull’istituzione di una zona arancione nazionale fino a metà mese con la chiusura prorogata di luoghi di cultura, palestre e piscine. Con la possibilità, se l’epidemia dovesse rallentare in maniera decisa e la campagna vaccini viaggiare a ritmi elevati, di consentire la riapertura per Cultura e Sport dal 15 aprile e sfruttare le restanti due settimane del mese per allentare gradualmente le restrizioni. Saranno misure di contenimento, quelle in vigore nel mese di aprile, diverse, proiettate alle riaperture e che serviranno non soltanto a far fronte a una pur sempre attuale pressione sulle strutture ospedaliere: che fungeranno anche da investimento per la campagna vaccinale.

Mentre la campagna di vaccinazione prosegue, il Governo inaugura una fase di pianificazione per le riaperture. Come riferito dal premier Mario Draghi, se situazione epidemiologica lo permetterà, le scuole primarie e la scuola dell’infanzia anche nelle zone rosse, allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo subito dopo Pasqua, potrebbero riaprire.

E a proposito della campagna di vaccinazione, la Regione Campania denuncia che, ad oggi, ha ricevuto 200.000 vaccini in meno dal Commissariato di Governo: una sperequazione dannosa che il governatore De Luca ha chiesto di sanare entro il mese di aprile.
 
La situazione dei vaccini aggiornata alle 14 odierne. Prime dosi: 488.318. Seconde dosi: 229.872. Totale somministrazioni effettuate: 718.190. Per quanto riguarda gli “over 80”, la percentuale dei vaccinati è del 60,7 %, del personale del mondo della scuola, compreso quello delle università è del 83,51%, quella delle forze dell’ordine del 79,4%.

La Regione Campania comunica che ad oggi sono state consegnate 170.000 card di avvenuta vaccinazione al personale sanitario che ha completato la somministrazione con la seconda dose. Sono circa 4 milioni le card di “passaporto vaccinale” già ordinate e saranno consegnate a tutti i cittadini vaccinati. “L’obiettivo – ha dichiarato il Presidente Vincenzo De Luca – è utilizzare tale certificazione per rilanciare interi settori economici, in particolare il comparto turistico, cercando di legare la straordinaria offerta dei nostri territori alla certificazione di immunità degli operatori del settore”.

Sempre in merito alla campagna vaccinale in corso, da oggi e fino al 30 marzo è attiva la procedura online per l’acquisizione delle disponibilità dei medici specializzandi della Campania, sin dal primo anno di corso, per il Piano di somministrazione vaccini anti Sars-Cov 2.

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