Lavoro, la mobilitazione dei sindacati: “Regione riapra il confronto”

Fondi strutturali, programmazione 2021-2027, Recovery Fund. Sono i tre temi dai quali Cgil, Cisl, Uil Campania hanno dato il via al primo dei sei presidi tematici che, per le prossime settimane, (19,23,26,31 marzo) si terranno davanti Palazzo Santa Lucia, sede della giunta regionale della Campania. “Basta Silenzi!”: questo il tema della mobilitazione, per chiedere alla Regione Campania di dare risposte a lavoratori, cittadini e pensionati sui tanti temi che avevano caratterizzato il confronto tra Cgil, Cisl, Uil Campania e Regione Campania. Confronto che si è interrotto bruscamente, senza che si sia discusso concretamente di idee e soluzioni per risollevare la regione, colpita dall’emergenza Covid19.

Alla Regione Campania è stato rilevato un serio problema di certificazione dei fondi europei, rischiamo di partire con un handicap già sulla programmazione 2014-2020 sui fondi ordinari. Se queste sono le premesse, con una certificazione del 36%, il rischio che si corre sul Recovery fund è serio. Vorremmo comprendere quali sono le direttrici su cui si muove il presidente della giunta regionale e non capiamo il ruolo della Campania che avrà con questa governance centrale del ministro Franco“. Lo ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.

“Ci sono le risorse ordinarie che vanno trattate al di fuori dei fondi del Recovery Fund e quelle straordinarie della programmazione 21-27 definite per il Mezzogiorno e quindi per il rilancio dell’economia campana. Quindi per prima cosa dobbiamo comprendere come sono state spese le risorse della programmazione 2014-2020, e saperne anche gli effetti di ordine occupazionale. Purtroppo il tavolo del partenariato è fermo e siamo in attesa di risposte“. Così la segretaria generale Cisl Campania, Doriana Buonavita.

Le organizzazioni sindacali intendono capire come la Campania intenda sviluppare le linee dettate dalla Comunità europea, quale priorità vuole mettere in campo tenendo conto le problematiche delle aree costiere, ma anche di quelle interne, coniugando quindi i bisogni di entrambi i territori.

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