L’anno d’oro dello sport salernitano, ora due scommesse: Olimpiadi e strutture all’altezza…

Se non è l’anno d’oro dello sport salernitano questo…

E non solo per la promozione in serie A di “Sua Maestà”, la terza nella storia ultracentenaria dell’ippocampo, che pure ha acceso i riflettori su tutta la città. 

Certo è l’evento più mediatico, e più chiacchierato, specchio fedele di un intero Paese, nel quale il calcio sembra stare inevitabilmente un gradino sopra tutte le altre discipline. 

Ha vinto con spirito di gruppo, compattezza, unità, voglia di aiutarsi l’un l’altro la Salernitana di Fabrizio Castori, ma la PDO Salerno, la signora della pallamano femminile italiana, non è stata certo da meno. 

Mercoledì la squadra capace di battere Oderzo al termine di una serie combattutissima, è stata infatti ricevuta e omaggiata al Comune di Salerno (la cui scommessa, ora, è quella di offrire finalmente strutture all’altezza delle ambizioni delle società, a partire dallo stadio Arechi, e passando per il Palazzetto dello Sport) dopo aver vinto l’ottavo scudetto della propria storia, confermandosi ancora una volta una delle eccellenze dello sport della nostra città

In precedenza era stato invece lo stabiese Salvatore Maresca, per tutti semplicemente “Thor”, a portare in alto il nome di Salerno, precisamente della Ginnastica Salerno, conquistando una medaglia di bronzo agli europei di ginnastica artistica, specialità anelli, finendo dietro solamente al greco Eleftherios Petrounias (oro alle Olimpiadi di Rio 2016) e dal russo Nikita Nagornyy (campione del mondo in carica). 

L’ultimo trionfo, invece, è quello che ha permesso al pallanuotista, ovviamente salernitano, Vincenzo Dolce, che dopo aver battuto con la “sua” AN Brescia la Pro Recco 3-1 nella serie di finale scudetto, ha messo fine al regno dei liguri, che vincevano lo scudetto consecutivamente dal 2006. Cresciuto con Circolo Nautico e Rari Nantes Salerno (salvezza conquistata con anticipo, piazzamento tra le migliori otto formazioni d’Italia e certezza di festeggiare il centenario del club nel 2022 in massima serie), Dolce ha piegato gli avversari con 4 reti laureandosi campione d’Italia, due anni dopo aver conquistato la medaglia d’oro ai mondiali di pallanuoto con il Settebello, al termine di una finale da sogno contro la Spagna. 

Ora, inevitabile, aspettarsi, l’ennesimo guizzo dai campioni tutti nostrani, alle prossime, ormai imminenti, Olimpiadi. E pure ci sono nomi made in Salerno, che puntano a conquistare un prestigioso podio ai giochi di Tokyo. In primis lo stesso Vincenzo Dolce, già convocato dal Ct Sandro Campagna, ci proveranno su tutte, anche la schermitrice Rossella Gregorio e l’arciera Claudia Mandia, che a Rio nel 2016, sono arrivate a un passo dal successo, collezionando due rispettivi quarti posti nelle prove a squadra. C’è una beffa da trasformare in gioia a distanza di 5 anni, e magari confermare ulteriormente, che se non è l’anno dello sport salernitano questo…

Riproduzione riservata ©