La sanità salernitana dimentica i malati “invisibili” di AIDS

Il momento di crisi che stiamo attraversando e l’emergenza sanitaria che il mondo sta combattendo, sta mettendo a dura prova la sanità pubblica, settore che già prima del Covid presentava non poche criticità.

Oltre ai pazienti affetti da Coronavirus, infatti, a Salerno, ci sono tantissimi altri malati “invisibili” la cui condizione – in questo periodo – sembra essere stata ignorata, o almeno accantonata. Eppure la loro condizione di salute non è cambiata, non è migliorata, non è stata “messa in pausa” così come sembra sia stato fatto per alcuni reparti dei presidi ospedalieri della città.

E mentre il reparto di malattie infettive del Ruggi è stato completamente chiuso e trasferito in toto all’ospedale Giovanni Da Procida facendoci chiedere: dove si cureranno i malati di altre malattie infettive che non siano Covid-19? Ecco che spunta un’altra situazione critica da tenere sotto controllo: quella dei malati di AIDS per i quali, attualmente, non c’è un Day Hospital presso l’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.

A puntare l’attenzione su di loro è, ancora una volta, il Tribunale per i Diritti del Malato di Salerno che ha emanato un comunicato che porta la firma di Margaret Cittadino, Maria Grazioso e Pasquale Trotta.

“Premesso che il Day Hospital del presidio Ruggi è un punto di riferimento provinciale per circa 400 pazienti affetti da AIDS – si legge nel comunicato – Premesso che questi pazienti hanno bisogno di molteplici indagini, prestazioni infermieristiche e visite, chiediamo l’immediata attivazione del Day Hospital AIDS presso il presidio Ruggi con tutte le prestazioni previste dalle norme e necessarie per questi pazienti”.

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