Johnson&Johnson, sospesa distribuzione. AstraZeneca, Aifa chiede ai medici di vigilare

Dopo il disastro comunicativo sul vaccino AstraZeneca, la campagna vaccinale rischia di subire una nuova battuta d’arresto dopo la nuova grana Johnson&Johnson, scoppiata a pochi giorni dal debutto in Italia del vaccino statunitense. La Food and Drug administration statunitense e i Cdc (Centers for Disease Control) sospenderanno l’uso del vaccino in attesa delle indagini sui problemi di sicurezza, dopo il decesso di una donna in seguito alla somministrazione del farmaco. A seguito di questa decisione, la Johnson & Johnson ha rinviato la distribuzione del suo vaccino anti Covid in Europa. Anche in questi casi la sospensione precauzionale viene definita per “eccesso di prudenza”, visto che, come ha comunicato la stessa azienda farmaceutica, al momento non esistono nessi causali chiari tra il vaccino e con i rari casi di trombi. Le Asl campane attendevano la prima fornitura di Johnson&Johnson, pari a 17300 sieri.

E a seguito della procedura di segnale condotta a livello europeo, l’Agenzia Italiana del Farmaco aggiorna gli operatori sanitari sui seguenti punti emersi dalla valutazione del vaccino AstraZeneca. Una relazione causale tra la vaccinazione con Vaxzevria (AstraZeneca) e l’insorgenza di trombosi in combinazione con trombocitopenia è considerata plausibile, anche se tali reazioni avverse sono molto rare. In questa fase non sono stati identificati fattori di rischio specifici. Gli operatori sanitari devono vigilare su segni e sintomi di tromboembolia e/o trombocitopenia e informare di conseguenza i vaccinati. 

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