Chi non ha mai fatto binge watching e quali sono i suoi effetti? Probabilmente il nome di questo fenomeno potrebbe risultare “sconosciuto”, ma se invece la domanda fosse un’altra: “chi non ha mai trascorso numerose ore attaccato al display per guardare film o serie tv quasi ininterrottamente?”, tutto diventerebbe più familiare.
Ebbene si, negli ultimi anni è nato un fenomeno chiamato binge watching, un termine della lingua inglese che si traduce con il consumare in modo massiccio, ma soprattutto incontrollato, contenuti video. Quest’accezione, tornata in voga in contemporanea con la diffusione delle piattaforme di streaming video, ci riporta sicuramente alle lunghe maratone Netflix o Amazion Prime Video, ad esempio. Si tratta dunque di un fenomeno che vuole indicare particolarmente la pratica della visione senza sosta di serie TV. Conosciuta come “maratona” ma rimediata in binge watching, è quel tipo di attività che ha cambiato sia il modo di usufruire di una serie tv ma anche il modo in cui esse vengono distribuite.
Quali sono dunque gli effetti del binge watching? Perché Netflix rappresenta un’esperienza di visione così immersiva? A risponderci è la giovane giornalista e social media manager Martina Masullo attraverso il suo nuovissimo libro “Il sistema Netflix. Gli effetti del binge watching sulla Generazione Z”.
“L’idea di scrivere un saggio su Netflix è nata durante un pomeriggio di binge watching con la serie TV Orange is the new black. Dopo aver guardato quasi un’intera stagione in una volta sola, sono uscita dalla stanza e mi sono sentita strana. Mi sono chiesta: cosa succede quando ci immergiamo completamente in un’esperienza di visione e perché Netflix è così totalizzante?” racconta l’autrice del saggio; un saggio dall’aspetto sociologico ma non lontano dalla visione di tutti noi.
“Ho deciso così di concentrarmi maggiormente sulla Generazione Z, quella più sensibile a questi meccanismi. Ho intervistato alcuni ragazzi del liceo Tasso di Salerno e ciò che ne è venuto fuori è stato sorprendente” racconta Martina. Ma cosa accade precisamente quando ci “incolliamo” ad una serie e non riusciamo a fermarci? Quando passiamo interi pomeriggi a mandare avanti episodi, arrivando anche alla fine di una stagione? Tutte le risposte sono all’interno del suo libro, il tutto raccontato con particolare riferimento ai Post Millennials (la generazione dei giovanissimi).
In un tempo di innovazione digitale continua, come quello attuale, il “lancio del libro” non poteva che essere altrettanto innovativo. Infatti, l’8 aprile scorso Martina ha dato il via ad una campagna di crowfounding, la prima per lei. Racconta infatti: “qualche mese fa decisi di mandare il mio saggio su Netflix alla casa editrice book a book. Dopo circa venti giorni mi arrivò una mail in cui mi si diceva che il team di editor aveva analizzato la mia proposta e gli era piaciuta“. Book a book è una casa editrice milanese, la prima in Italia che pubblica opere attraverso il crowdfunding, ovvero mediante un’azione collettiva di un gruppo di persone che “finanzia” il progetto di qualcun’altro.
Per centrare il bersaglio Martina dovrà vendere in pre-ordine, alla fine della campagna, 200 copie in 130 giorni. Come si può contribuire allora? Si può acquistare una copia del libro (cartacea o ebook) direttamente da questo link (Il sistema Netflix) e iniziare a leggerne le bozze. Una volta conclusa la campagna, riceverai il libro prima del suo arrivo nelle librerie, in anteprima, per ringraziarti del supporto. Il prezzo è super accessibile: la versione cartacea costa 11 euro e quella in ebook, invece, 6,99 euro.
Il significato di quest’iniziativa scelta da Martina e nella quale lei ha voluto investire si cela dietro il potere che ha il lettore poichè è “tutto nelle sue mani”, è egli stesso a decidere se il libro arriverà tra gli scaffali della libreria oppure no.
“L’obiettivo non era quello di demonizzare le nuove piattaforme e le nuove modalità di fruizione, come spesso accade nella nostra società, ma era quello di analizzare una realtà che diventa sempre più complessa e concreta e fa parte della quotidianità di tutti noi” conclude così Martina.
Questo fenomeno è destinato sicuramente a crescere e non a scomparire, diciamo che “guardo l’ultima puntata” è ormai una frase detta ma poco credibile, forse non lo è per niente. Per questo motivo sarebbe davvero bello conoscersi sotto l’aspetto di utente Netflix e riconoscersi nelle parole scritte da Martina.