Frane e smottamenti, l’incubo dell’Agro assediato dal fango

La Protezione Civile della Regione Campania è al lavoro nelle zone colpite dal maltempo a supporto degli enti locali. Sono oltre 100 le brandine inviate a Sarno e Monteforte Irpino per campi accoglienza. L’intero sistema, composto da volontari, tecnici del Genio civile e funzionari regionali, è stato prontamente attivato per portare soccorso alle popolazioni in difficoltà ed effettuare le verifiche tecniche sul territorio per gli interventi di massima urgenza. Le situazioni maggiormente critiche si registrano a Sarno e a Monteforte Irpino, dove i Sindaci hanno allestito centri di accoglienza per le famiglie fatte evacuare.

A Sarno strade invase da fango e detriti, la macchina della Protezione Civile del Comune si è messa subito in moto insieme ai tecnici comunali, alle Forze dell’ordine, ai Vigili Urbani, ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa, alle Guardie Ambientali, ai volontari dell’Associazione I Sarrasti e dell’Associazione Kronos. Si continua a lavorare per ripulire le strade da fango e detriti. I cittadini evacuati nelle zone critiche hanno trovato accoglienza presso familiari e nei locali della scuola Baccelli.

Il Sindaco Giuseppe Canfora ha chiesto lo stato di calamità naturale.

Volontari sono al lavoro in tutta la zona dell’Agro Nocerino-Sarnese dove i tecnici regionali hanno riscontrato la rottura degli argini del Sarno nel territorio di Nocera Inferiore, dove il sindaco Manlio Torquato ha ritenuto necessario disporre in via precauzionale l’immediato allontanamento dei cittadini dai piani terra e dai tratti stradali delle zone abitate prossime e prospicienti ai corsi d’acqua, così come previsto dalla pianificazione di emergenza del Piano di Protezione Civile Comunale. E’ stata inoltre disposta la procedura per la formazione delle squadre miste e l’evacuazione della popolazione, qualora siano necessari ulteriori interventi a tutela della sicurezza dei cittadini. Allagamenti anche a Mercato San Severino e Pagani.

La situazione meteo come annunciato dall’allerta Arancione delle ultime ore per dissesto idrogeologico diffuso, è stata aggravata dagli incendi dei giorni scorsi.

In tutti i Comuni flagellati dal maltempo degli ultimi giorni, le colate di fango sono state una diretta conseguenza degli incendi estivi. Ad essere interessate dalla discesa a valle di detriti, fango e acqua sono state un po’ ovunque proprio quelle frazioni pedemontane poste sotto le colline la cui vegetazione è stata devastata dagli incendi dolosi della scorsa estate.

L’eredità dell’incendio del Saretto, una distruzione pressoché totale del bosco, si riversa su una ferita che ha segnato per sempre la comunità sarnese e l’intera provincia di Salerno, e che riporta alla colata di fango che ingoiò il centro abitato in quel disgraziato 5 maggio di ventuno anni fa, provocando la morte, nella sola Sarno, di 137 persone. Gli esperti attribuirono proprio agli incendi dei mesi precedenti uno dei principali fattori scatenanti del disastro. Nel corso degli ultimi anni, e con rinnovato allarme nel corso delle allerte di questi giorni, la questione sul rischio idrogeologico nel territorio sarnese è tornata prepotentemente al centro dell’attenzione.

L’allerta Arancione, in vigore fino alle 6 di stamane, si è tramutata in allerta Gialla per ulteriori 24 ore, ma con massima attenzione per le aree già interessate dalle precipitazioni a causa dei terreni saturi di acqua e dagli incendi. Il Direttore della Protezione civile Italo Giulivo tiene costantemente informato il Presidente della Regione, Vincenzo De Luca.

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