La Sicilia e la Campania sono le regioni europee con il tasso di rischio di povertà più alto in Ue: è quanto emerge dalle tabelle Eurostat riferite ai dati del 2019, dunque prima dell’emergenza Covid. La percentuale di coloro che sono a rischio di esclusione sociale, vivendo in famiglie a bassa intensità di lavoro o con problemi di deprivazione materiale, in Campania è pari al 49,7%.
Si conferma il disagio per la fascia più giovane della popolazione (27,7% a rischio povertà). Per le donne il rischio di povertà è più alto che per gli uomini con il 26,6% nel 2019 (in calo dal 28,4% del 2018) a fronte del 24,5% per gli uomini (dal 26,1% del 2018).
Nel 2016 le persone a rischio di povertà e esclusione sociale erano quasi 18,2 milioni. Percentualmente si è passati dal 30% del 2016 al 27,3% del 2018 al 25,6% del 2019 (quando è stato introdotto il Reddito di cittadinanza). Nell’area euro la percentuale si è ridotta dal 21,6% al 20,8%. E proprio il reddito di cittadinanza ha avuto un ruolo decisivo nella riduzione dell’area di rischio povertà e esclusione sociale, anche e soprattutto dopo il 2019. Con il mese di dicembre 2020 si registrano 1,25 milioni di nuclei familiari beneficiari di Reddito/Pensione di Cittadinanza, con 2,9 milioni di persone coinvolte e un importo medio di 528 euro. Si tratta di un incremento del 3,3% sul mese precedente (1.249.809 beneficiari rispetto ai 1.209.381 di novembre). Il 61% dei nuclei percettori con il 65% delle persone coinvolte (764.697 nuclei, 1.871.651persone) risiede al Sud e nelle isole con un importo medio superiore del 7% sulla media nazionale. A livello nazionale, la media dell’importo erogato per RdC è di 573 euro, mentre è di 253 euro per Pensione di Cittadinanza La pandemia nel 2020 ha ridotto i redditi degli italiani, ma grazie al Rdc e alle politiche sociali di contenimento messe in atto, il calo del reddito nel 2020 è stato inferiore del 51% rispetto a quello che sarebbe potuto essere in assenza di politiche anti covid.