E’ questa la vita che vogliamo?

Durante un confronto con i ragazzi in aula, dopo alcuni esercizi sulla ricerca dei valori, istintivamente ho chiesto: “E’ questa la vita che vogliamo?”
Nel mentre si discutevano alcuni variegati pensieri, ho visto tatuato il nome di una donna sul braccio di un ragazzo, ho chiesto chi fosse, “mia sorella che ho perso poco tempo fa’’ mi risponde, da qui altri ragazzi esternavano i loro affetti più prossimi persi negli anni, nonostante fossero molto giovani.
Ecco che tutti gli atteggiamenti che avevano distinto il cammino dei ragazzi fin qui, si sono fusi in un confronto limpido, sereno e coraggioso, il coraggio che frainteso con la violenza per proteggere le proprie vulnerabilità, prende altre strade, portandoli a scelte drammatiche, esiziali per la loro crescita.

Ci vuole più coraggio a sedersi al comando della propria vita che impugnare un’arma e far decidere la vita al posto nostro, sperando di attirare l’attenzione che desideriamo.

In quel momento rendendosi un minimo consapevoli della ricchezza dei sogni che portavano dentro, non c’era più un educatore e dieci ragazzi di un quartiere duro, ma undici esseri umani, si era capito che da ogni status di provenienza, eravamo tutti uguali di fronte alla sofferenza.
Da parte del problema a parte della soluzione in pochi passaggi.
Generando un’atmosfera di intese gli uni con gli altri, sincerandosi quindi, che la tesi che la felicità sia reale e se condivisa diventa contaminante, con beltà d’animo i pensieri sono profondi, attirando il positivo che abbiamo intorno, insieme creiamo energia che a sua volta emette vibrazioni, il tutto a favore della nostra evoluzione.

Con questa consapevolezza non ci resta altro che scegliere se il processo vogliamo che inizi con pensieri positivi attraenti o negativi scostanti, condizionando così il resto della giornata, della vita, dell’esistenza…

“La cosa che cerco di comprendere, con tanta energia, è la responsabilità che abbiamo in quanto esseri umani gli uni nei confronti degli altri” David Gilmour così ha direzionato la sua vita e la sua forma d’arte quale la musica, nella ricerca dell’essere umano.

Ricercare la profondità dei nostri pensieri, formare i nostri valori, concediamo al nostro essere l’occasione di confrontarci con quello che vogliamo per noi, non per quello che è comune, condizionato spesso, nel caso dei ragazzi, da un ambiente dal generale stile di vita sitibondo, non indottrinarci quindi che sia giusto perché è comune ma avere il coraggio di agire in quanto spinti dalle nostre ragioni, è così che diamo valore al nostro pensiero.

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