Di nuovo in classe fino in prima media da dopo Pasqua. Draghi frena su Sputnik

Riaprono le scuole dopo i miglioramenti registrati nell’andamento delle curve epidemiologiche: asili nidi, elementari e prima media riapriranno anche in zona rossa dopo Pasqua. E’ questa la decisione che la Cabina di Regia presieduta dal premier Mario Draghi ha preso in vista del nuovo decreto sulle misure di contenimento. Il ministro Speranza, in relazione alla ripresa della didattica in presenza anche in zona rossa, ha dichiarato che “le misure adottate nelle ultime settimane stanno portando elementi di decrescita, sia per l’Rt che per il tasso di incidenza. In un quadro che resta molto prudenziale, possiamo consentirci di fare una scelta, il ritorno in classe, che dà un segnale alla società. Abbiamo scelto, in Cabina di Regia, di utilizzare questo tesoretto per la scuola”. Nessun allentamento, sul fronte delle restrizioni, almeno fino al primo maggio.

“Il vaccino Sputnik può essere prodotto per un massimo di 55 milioni di dosi. Non è stata ancora presentata formale domanda all’Ema, la quale sta facendo comunque una review sulle componenti dello Sputnik. Se tutto va bene, questo vaccino sarà disponibile non prima di tre, quattro mesi”. Lo ha comunicato il premier Mario Draghi, proprio mentre il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, annunciava l’accordo siglato per la fornitura del vaccino russo Sputnik: “Come Regione Campania abbiamo sottoscritto un accordo di fornitura con Sputnik, anche se ancora non autorizzato in Italia. Il contratto prevede che diventi operativo dopo l’approvazione da parte dell’Ema. Questa scelta può aprire una strada anche per l’Italia: una volta soddisfatte le esigenze della nostra popolazione, forniremo i vaccini al Paese anche se investiamo noi risorse. Non staremo al ricatto delle case farmaceutica. Sputnik è stato utilizzato a San Marino e in oltre sessanta Paesi nel mondo. Allo Spallanzani stanno valutando le qualità del vaccino con i colleghi russi e se entro un mese arriverà l’approvazione da parte dell’Aifa avremo un’arma in più per vincere la guerra. Deve crescere il clima di mobilitazione“.

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