Decreti sicurezza: restano in vigore le leggi volute da Salvini, tante le questioni ancora aperte

Il passaggio dal governo “giallo-verde” a quello “giallo-rosso” ha portato con sé l’evidente volontà politica di porre fine a quella che era stata definita come la stagione del “Papeete”, il locale sulla spiaggia romagnola da dove Matteo Salvini aveva chiesto “pieni poteri” per poter governare l’Italia a suo piacimento. Questa svolta improvvisa e a suo modo inedita per la politica italiana, con un partito (i Cinque Stelle) che cambia durante la stessa legislatura il suo indirizzo programmatico e rovescia la geografia di alleanze parlamentari, sta assumendo dei contorni alquanto paradossali, con le principali leggi volute dal precedente governo che sembrano invece restare intoccabili proprio quando si era detto di volere chiudere definitivamente con la passata stagione politica segnata dallo strapotere della Lega. Parliamo qui nello specifico delle due leggi volute fortemente dall’ex ministro dell’Interno, note come i due “decreti sicurezza”: la nuova maggioranza ha derubricato la loro abrogazione, parlando in maniera vaga di una possibile futura modifica parziale seguendo le indicazioni date dal Presidente della Repubblica al momento della firma di approvazione. I rilievi posti da Mattarella si riferiscono a soli due aspetti del decreto sicurezza-bis e riguardano specificamente l’obbligo di rispettare i trattati internazionali da parte delle imbarcazioni italiane nel salvataggio di vite umane in mare e l’estensione della punibilità nel reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Questi due aspetti, che peraltro risultano di evidente incostituzionalità, sono stati rimandati da Mattarella al giudizio della Corte Costituzionale, quando dovevano e potevano con ogni evidenza risultare, proprio per le stesse indicazioni espresse dal Capo dello Stato, sufficienti per non firmare il decreto stesso. Con grande malizia politica adesso il governo giallo-rosso utilizza le due osservazioni di Mattarella per dimostrare un minimo di discontinuità con le politiche del governo precedente e con l’azione securitaria di Salvini. Ci sono due considerazioni minime da fare al riguardo. La prima è che la gravità delle osservazioni fatte da Mattarella avrebbe meritato un’immediata presa in carico da parte di governo e parlamento e non un semplice rimando ad un futuro intervento dell’esecutivo, con il nuovo ministro dell’Interno ormai già operativo da diverse settimane. La seconda riflessione riguarda invece tutto l’ambito complessivo dei due “decreti sicurezza”, che con incredibile noncuranza viene ormai considerato come intoccabile da quello che più osservatori definiscono come un governo fortemente spostato a sinistra. Ricordiamo allora i principali aspetti dei due decreti voluti da Salvini che il governo giallo-rosso vorrebbe mantenere senza intervento alcuno. I permessi di soggiorni umanitari per i migranti sono stati cancellati, sostituiti da permessi speciali della durata massima di un solo anno. Il primo decreto sicurezza aumenta il tempo massimo nel quale gli stranieri sono detenuti neiCPR (Centri di permanenza per il rimpatrio) da 90 a 180 giorni. Sono stati aumentati di ben 3,5 milioni di euro i fondi per le deportazioni dall’Italia ai paesi di origine dei migranti. È stata allungata la lista dei reati sufficienti a ritirare la protezione internazionale per i migranti residenti in Italia. Il sistema di accoglienza SPRAR è stato smantellato e limitato ai soli migranti che hanno ottenuto la protezione internazionale. È stata introdotta la possibilità di revocare la cittadinanza italiana alle persone ritenute un pericolo per lo Stato: una norma ritenuta dalla maggioranza dei giuristi ampiamente incostituzionale. Il decreto ha inventato il reato di blocco stradale, prima sottoposto a mera sanzione amministrativa e ha ampliato il potere dei sindaci di ricorrere ai DASPO urbani, allontanando le persone dai comuni. È stata introdotta la sperimentazione delle pistole elettriche dette “Taser” per la polizia municipale dei comuni con più di 100.000 abitanti, quando il Taser è riconosciuto a livello internazionale come un’arma pericolosa e potenzialmente mortale. Il decreto sicurezza-bis, a parte i due singoli articoli criticati da Mattarella, continua a prevedere altre norme molto stringenti relative all’approdo delle navi che per motivi umanitari hanno salvato dei naufraghi nel mediterraneo, con pesanti multe e sanzioni, più lo stanziamento di 2 milioni di euro di fondi per il contrasto all’accoglienza dei profughi. Per quanto riguarda la gestione dell’ordine pubblico, restano in vigore altre norme vessatorie quali la creazione di reati previsti per manifestazioni politiche o sportive, con la punibilità del semplice possesso di fumogeni o caschi di protezione. Vengono previste altre 800 assunzioni nelle forze dell’ordine, quando il rapporto tra guardie e popolazione civile in Italia è tra i più alti del pianeta. Inoltre, ogni Questura potrà impedire l’accesso alle manifestazioni sportive a chi abbia denunce pendenti o precedenti per violenza o incitazione alla violenza: una misura già ampiamente vista all’opera anche a Salerno,con tifosi che si sono visti negare la sottoscrizione dell’abbonamento alla stagione sportiva della Salernitana per situazioni risalenti anche a diversi anni fa. Questa è dunque la situazione, le leggi volute da Salvini sono ancora operative e, visto quanto annunciato dal nuovo governo, lo saranno ancora: non resta che costruire un movimento di massa per la loro eliminazione.

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