De Luca: “Difendiamo la vita, siamo regione più a rischio. Vaccineremo per fasce d’età”

Il governatore della Campania, nel consueto appuntamento del venerdì, procede con il punto della situazione sull’epidemia, sulle misure in campo per fermare i contagi e sul piano vaccinale, anche alla luce degli ultimi sviluppi che hanno riguardato la vicenda AstraZeneca. Il monologo inizia dalla giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus“Quella di ieri è stata una giornata triste, il ricordo delle vittime in Italia, quasi centomila persone. Voglio rivolgere un saluto affettuoso alle famiglie delle vittime. Abbiamo rivissuto giornate nelle quali si respirava un clima di tragedia, di smarrimento, di dolore e solitudine. Abbiamo visto immagini che ci hanno portato alla mente la tragedia degli anziani rinnovando un sentimento di dolore. Spero che quello che abbiamo vissuto non ci abbia fatto dimenticare la gerarchia di valori: la vita, prima di tutto. Con scelte più responsabili, con zone rosse istituite subito, avremmo potuto agire in maniera più efficace”.

Nonostante il lieve calo dei contagi registrato nella giornata di ieri, l’ordinanza settimanale del ministro della Salute Speranza, previsto nella giornata odierna sulla base del monitoraggio settimanale dell’Iss, non riserverà sorprese per la Campania, confermando per almeno un’altra settimana la zona rossa. Una permanenza che potrebbe protrarsi fino a Pasqua, considerando i dati che continuano a giungere dai vari report e la conseguente necessità di attendere l’effetto delle misure di mitigazione. L’ultimo report, in ordine di tempo, è stato realizzato da Gimbe e mostra come la Campania si classifichi al primo posto in Italia per i contagi in relazione alla popolazione residente (98.647). La regione detiene anche il primato di positivi ogni 100mila abitanti (1.727/100.mila). L’aumento dei casi attualmente positivi si riflette sulle curve relative ai servizi ospedalieri: l’occupazione dei posti letto di area medica da parte di pazienti Covid (37%) in Campania si avvicina pericolosamente alla soglia di allerta (40%). Anche nelle terapie intensive, il cui tasso di saturazione regionale sfiora la soglia critica (30%) attestandosi al (27%). “Siamo in zona rossa, l’indice Rt è arrivato a 1,63 nella settimana dall’8 al 15 marzo – ragguaglia il governatore – Dobbiamo stare attenti, siamo la regione più a rischio per la densità abitativa e per la pericolosità delle varianti. Abbiamo un numero elevatissimo di sintomatici ma ad oggi stiamo reggendo nelle terapia intensive con la degenza in area medica. Non abbiamo chiuso altri reparti e non lo faremo fin quando possibile. Vogliamo dare assistenza anche a chi non è malato di Covid. Se il contagio cresce entreremo in una situazione d’affanno, per questo assumiamo le nostre decisioni. Raccomando ai sindaci di fare i controlli, altrimenti avremo eccessi di mobilità nella settimana di Pasqua”.

L’attenzione si sposta poi sui vaccini: “Organizzarci per produrre in Italia i vaccini, è questo il grande passo mancato: avremmo impiegato sei mesi ma avremmo avuto una soluzione in casa. Quando si è in guerra bisogna correre. Finalmente si è chiusa la vicenda AstraZeneca, riprendiamo oggi in Campania le vaccinazioni. Da noi non abbiamo avuto effetti di particolare rilievo: dobbiamo procedere anche se permangono alcuni elementi di preoccupazione. Usiamo la ragione. Ai testimonial proposti dal Governo, la Vezzali e Francesco Totti, consiglio di vaccinarsi come esempio. E gli auguro di non subire campagne di sciacallaggio. In Campania su 140mila somministrazioni AstraZeneca è stato tutto estremamente tranquillo. Abbiamo vaccinato 633mila nostri concittadini, 63mila over 80 hanno ricevuto anche la seconda dose. Con una fornitura totale cercheremo di vaccinare l’intero mondo della scuola, studenti compresi. Ci sono alcuni ragazzi in terapia intensiva e abbiamo il dovere di garantire la vita, quindi riapriremo solo in condizioni di sicurezza. Oggi riprende AstraZeneca, completeremo una parte di ultraottantenni che non è in grado di muoversi e che necessita di un vaccino a domicilio. Ci serviremo dei medici di medicina generale, ai quali chiediamo una grande mano per queste categorie di pazienti fragili. La suddivisione avverrà per fascia d’età. Apriamo da oggi pomeriggio la piattaforma per la registrazione dei pazienti fragili. Non ci sono scadenze temporale. Procederemo per fasce di età, quindi non fare corse inutili. Quelli che vengono curati negli ospedali per problemi oncologici, per HIV, sono seguiti negli ospedali, avranno direttamente nelle stesse strutture sanitarie, la somministrazione del vaccino. Ho chiesto al Commissario e al ministro della Salute di ristabilire il criterio d’equità nella distribuzione di vaccini: abbiamo 30mila vaccini in meno rispetto all’Emilia Romagna, la Lombardia ha più del doppio dei vaccini della Campania. Ci è stato chiesto di privilegiare alcune regioni per esigenze anagrafiche ma da aprile la distribuzione deve essere rapportata alla popolazione. Dobbiamo portare via la Campania da questo calvario entro il 2021. Tentiamo di approvvigionarci di qualche milione altri vaccini a parte quelli distribuiti dal Governo italiano”.

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