Contagi, ancora un aumento in Campania. 90% ospedalizzati non ha il vaccino

L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare ed è ora al di sopra della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici e sui casi con ricovero ospedaliero è sopra la soglia epidemica. Questo andamento va monitorato e controllato con estrema attenzione anche alla luce della intensa recrudescenza epidemica in corso nei Paesi vicini del centro-est Europa.

Un aumento dei nuovi casi registrato sia in Italia (+ 17%) che in Campania (+ 8%). Per conseguenza è lievitata anche l’incidenza settimanale: da 52 a 61 in Italia e da 67 a 72 nella nostra Regione. Cresce ancora il tasso di positività sui tamponi da 2,3% a 2,8%. Cresce anche il tasso d’occupazione dei posti letto di area medica mentre è stabile quello di terapia intensiva. Cala il numero dei campani non vaccinati da 816 mila a poco più di 808 mila. Le prossime settimane saranno cruciali, poiché l’avvio della stagione influenzale e la minore capacità di protezione dei vaccini, per coloro che hanno ultimato il ciclo vaccinale da oltre 6 mesi, sono indiscutibilmente fattori propulsivi alla diffusione virale. 

Inoltre, dalla lettura del report dell’Istituto Superiore di Sanità sull’incidenza mensile dei ricoveri dei vaccinati e non vaccinati si evince che il 90% degli ospedalizzati in area medica e il 93% di quelli in terapia intensiva non è vaccinato.

Una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali, rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenuta da varianti emergenti.

In questa fase è anche necessario applicare e rispettare rigorosamente misure e comportamenti raccomandati (utilizzo delle mascherine, distanziamento fisico ed igiene delle mani) per limitare l’ulteriore aumento della circolazione del virus Sars-Cov-2 e degli altri virus respiratori.

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