Capitale della Cultura 2021, in lizza 4 Comuni della Provincia di Salerno

Il 30 aprile una scrematura consegnerà all’ultimo atto le 10 finaliste che si contenderanno il 10 giugno l’elezione a Capitale italiana della Cultura 2021. La corsa della Campania alla designazione del Ministero dei Beni Culturali può contare su 6 candidature, su un totale di 44 città italiane che hanno avanzato richiesta. Ben 4 sono Comuni appartenenti alla Provincia di Salerno: Giffoni Valle Piana, Capaccio-Paestum, Padula e Teggiano. Per tutti, si tratta della prima candidatura.

Ogni Comune, oltre a presentare un progetto di recupero del proprio patrimonio, porta in dote le eccellenze del posto. Giffoni Valle Piana, ad esempio, è fiore all’occhiello della cultura cinematografica, forte di un festival che compie mezzo secolo, sempre più riferimento a livello mondiale. La capacità di coniugare incontro, cultura e sviluppo consente alla città del Gff di riassumere la propria offerta trovando proprio nella crescita che il festival ha stimolato nel corso degli anni nell’intera zona, l’elemento rappresentativo.

Capaccio-Paestum punta tutto sui suoi templi e sull’area archeologica. “Un sito talmente conosciuto e apprezzato in tutto il mondo da rendere quasi un atto dovuto la nostra candidatura”, come precisato dal primo cittadino Franco Alfieri. L’archeologia, però, non rappresenta l’unico punto di forza del territorio: mare, paesaggio, filiera enogastronomica, cultura e tradizioni proveranno a creare una sinergia tra i vari Comuni del circondario per conquistare l’ambita e prestigiosa designazione.

Un progetto dettagliato, fondato su un piano per il rilancio del centro storico, che prevede il recupero degli immobili, e sulla valorizzazione delle tradizioni di matrice medievale, prova a lanciare Teggiano. Il borgo subisce gli effetti perduranti dello spopolamento ma la presenza di 5 impianti museali su circa 8.000 abitanti, associata a un fermento culturale sempre più palpabile, rappresenta il bigliettino da visita di una candidatura avanzata in collaborazione con la vicina Padula, sede della Certosa di San Lorenzo, patrimonio mondiale dell’umanità dal 1998.

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