Campania, stagione turistica positiva per gli alberghi. B&b in flessione

I dati sull’andamento del turismo in Campania registrano una tendenza che premia maggiormente gli alberghi e meno i b&b. Secondo quando emerge incrociando i dati diffusi da Federalberghi Campania e da Abbac, l’associazione b&b e affittacamere della Campania, nel corso dei mesi di giugno e luglio (all’appello manca ancora il periodo dell’anno in cui generalmente si concentrano gran parte delle ferie degli italiani) mentre negli alberghi c’è un trend di crescita, nel settore dell’ospitalità diffusa si assiste a un calo del 20% nell’occupazione delle camere rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In Campania Federalberghi ha registrato l’82,1% di occupazione delle camere nel solo mese di luglio, contro il 72% dello scorso anno. Più in generale, il primo semestre del 2019 ha fatto registrare una crescita dello 0,4% nel settore alberghiero, portando il 78,4% del 2018 al 78,8%. Mentre gli operatori dell’Abbac palesano una stagione turistica in chiaroscuro per la Campania, una flessione che in alcuni territori è stata anche del 20% in meno rispetto allo scorso anno. Fattori esogeni, come il successo di destinazioni più a buon mercato per il turismo balneare, soprattutto per le vacanze degli italiani, come l’area balcanica, Grecia, Paesi del Nord Africa e Spagna e fattori endogeni come le storture del territorio con poca organizzazione turistica, carenti infrastrutture e servizi, scarsa professionalità, abusivismo ricettivo, percezione di insicurezza e difficile mobilità soprattutto per la Costiera Amalfitana e le aree interne. E quest’anno non sono mancate le difficoltà nel settore ambientale, con allarmanti dati su balneabilità di alcune importanti aree costiere che hanno destato preoccupazione.

Nel bilancio vengono messe nel conto anche le mancate scelte compiute sinora della Regione, che non si è ancora dotata di un piano di sviluppo regionale, con carenze strutturali relativi a portali di informazione, strumenti di assistenza e gestionali dell’organizzazione turistica. “Manca ancora una visione strategica, che pure ci era stata annunciata più volte con un codice del turismo e scelte tecniche operative, come per la ripartizione di ambiti, la gestione dell’agenzia unica  del turismo e la sua promozione – dichiara il presidente dell’Abbac Agostino IngenitoMolti enti non dialogano tra loro,  poche vere sinergie con i privati,  eventi non coordinati e promossi in tempi e modalità non corretta mentre restano sul tappeto le gravi difficoltà di mobilità, basti pensare alla Circumvesuviana, alle ridotte corse integrative delle vie del Mare, alla fruizione di spazi e parcheggi e al traffico insostenibile verso località che come per la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana dovrebbero essere tutelate e protette considerata la loro fragilità. Occorre un dialogo franco e diretto, per cogliere le opportunità di un segmento economico sempre più rilevante in Campania – prosegue Ingenito – Va bene l’aeroporto di Capodichino con i tanti voli e rotte offerte, come pure l’avvio speriamo a breve a pieno regime del secondo aeroporto di Salerno ma si deve lavorare ad una sinergia istituzionale e privata che punti alla qualificazione dell’offerta, al rafforzamento di infrastrutture, al potenziamento dei collegamenti del trasporto pubblico, per evitare ad esempio lo spopolamento nelle aree interne con un progetto concreto di incentivazione turistica e sostenibile e puntando ad una destagionalizzazione vera fatta con pacchetti turistici integrati che coinvolga tutti i settori da quello naturalistico, termale,  escursionistico e religioso oltre a quello accessibile”.  

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