Campania, sanità sotto ispezione. Terapie intensive, occupati il 27% dei posti

Contro ogni previsione, la Campania è rimasta inserita nella fascia gialla. Ma in un clima di incertezza e sospensione, la guerra di numeri che vede protagonisti la Regione Campania e il Ministero della Salute disorienta la popolazione e alimenta il sospetto che sotto il sole di San Martino le cifre dispensate dall’Unità di crisi non rivelino le reali difficoltà incontrate dal sistema sanitario locale. Proprio per questo il ministro della Salute Roberto Speranza si appresta a ricevere la relazione cui stanno lavorando gli ispettori che hanno appena concluso le verifiche negli ospedali. I controlli hanno riguardato i nodi del sistema sanitario regionale e rientrano, insieme agli altri parametri, nella valutazione complessiva che definirà la classificazione della Campania in una delle fasce di rischio individuate dal governo. La Regione è sotto ispezione e l’allarme dell’Istituto Superiore di Sanità non induce all’ottimismo. L’indicazione che arriva dagli esperti per la Campania è chiara e non ammette tentennamenti. Sulla base dell’ultimo monitoraggio ci sono 4 regioni che vanno verso un rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive: sono Emilia Romagna, Campania, Friuli Venezia Giulia e Veneto le quattro Regioni per cui l’Istituto Superiore di Sanità ritiene opportuno prendere provvedimenti nel breve arco. Ciò sulla base del report, che indica le regioni entrate in scenario 4 a rischio moderato con alta probabilità di progressione.

“La collocazione di fascia della Campania è già stata decisa ieri, a fronte della piena rispondenza dei nostri dati a quanto previsto dai criteri oggettivi fissati dal ministero della Salute. – ha tuonato il governatore della Campania – Ho sollecitato io un’operazione trasparenza, pubblica e in tutte le direzioni, per eliminare ogni zona d’ombra, anche fittizia. Dunque, non c’è più nulla da decidere e da attendere”. De Luca parla di operazione trasparenza, lamenta un presunto sciacallaggio mediatico nei confronti di quello che definisce “il lavoro straordinario fatto sul piano sanitario e ospedaliero”. Muove un nuovo attacco nei confronti del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, ospite del programma Cartabianca su Raitre: “C’è da rimanere esterrefatti di fronte alle parole e alle tesi campate in aria ascoltate da vari interlocutori nella trasmissione del servizio pubblico. Di fronte a queste falsità non resta che la querela per diffamazione”.

Lo scontro con il Governo e con gli esperti viaggia sul binario di numeri e percentuali quasi sempre in contrasto tra loro. Anche sulla situazione negli ospedali, il quadro fornito dal consigliere di Speranza, Walter Ricciardi, sul raggiungimento del limite nelle terapie intensive e nei pronto soccorso di Napoli e provincia non trova conferme nelle comunicazioni di Palazzo Santa Lucia, secondo cui nella settimana del 2-8 novembre la percentuale di occupazione dei posti di terapia intensiva su scala regionale è solo del 27%. “L’indicatore di occupazione dei posti letto di terapia intensiva è dato dal rapporto tra il tasso giornaliero di pazienti Covid ricoverati nel giorno indice sul numero di posti letto totali di terapia intensiva attivi nel giorno indice moltiplicato per 100”.

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