Campania, ospedali ancora in affanno. Ma l’epidemia inizia a rallentare

Lieve rialzo dei contagi in Campania. Secondo i dati dell’Unità di crisi della Regione, nelle ultime 24 ore sono 1.313 i positivi su 10.671 tamponi molecolari processati, per un tasso di incidenza pari al 12,30%. Il numero dei morti ammonta a 43, quello dei guariti a 2.617. Stabile l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (da 173 a 171), 1620 posti letto occupati in degenza.

Il 19 marzo scorso il Ministero della Salute ha segnalato un ulteriore aumento della incidenza dei nuovi positivi sui 100.000 abitanti, superiore alla soglia d’allerta dei 250 casi settimanali. L’indice Rt si è attestato a 1,16. Cresce anche il numero delle persone ricoverate, sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive. Insomma, un peggioramento del livello generale di rischio per la settima settimana consecutiva. Analizzando i dati della settimana appena trascorsa (15 – 21 marzo), forniti dalla Regione Campania e che sono trasfusi dal Ministero della Salute nel report quotidiano, emerge una situazione in netto miglioramento per la nostra Regione. Il numero dei nuovi infetti intercettati negli ultimi 7 giorni è pari a 15.370, a fronte dei 18.401 nuovi casi della settimana 8 – 14 marzo 2021 (- 19,7%). Per conseguenza, è calata anche l’incidenza per 100 mila abitanti, passata da 322 a 269, ancora sopra la soglia di 250. Sono segnali di una situazione che, sebbene resti critica, induce decisamente alla speranza. Il dato che invece preoccupa è quello relativo all’occupazione dei posti letto nelle strutture ospedaliere della nostra Regione. Sebbene i tassi d’occupazione dei posti letto nelle aree mediche (38%) e in terapia intensiva (28%) siano inferiori alle soglie d’allerta (fonte: Agenas del 21.3.2021), il trend delle ultime tre settimane è in forte crescita. L’elevata incidenza, l’aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di contenimento nelle aree a maggiore diffusione. E’ questa la motivazione che ha indotto l’Unità di Crisi regionale a prorogare fino al 5 aprile le misure a tutela della salute pubblica “per scongiurare il collasso del sistema sanitario regionale”.
Inoltre, nella settimana 15–21 marzo, in Italia si registrano 2.797 nuovi decessi, rispetto ai 2.360 della settimana 8-14 marzo (+18%). In Campania, che resta la Regione con il minor tasso di letalità, i decessi di quest’ultima settimana sono 213, rispetto ai 220 di quella precedente (-3%). 

Nelle RSA primi effetti del vaccino, in calo incidenza e decessi

Nelle strutture residenziali si iniziano a vedere i primi effetti delle vaccinazioni anti Covid-19, con un calo sia dell’incidenza della malattia fra i residenti e gli operatori, sia nel numero di residenti isolati, sia, anche se in misura ancora minore, nei decessi. Lo dimostra la seconda edizione del report di sorveglianza sulle strutture realizzato dall’Iss in collaborazione con il Ministero della Salute, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale e l’ARS Toscana.

Sono 833 le strutture residenziali RSA che hanno partecipato alla sorveglianza, per un totale di 30.617 posti letto disponibili dal 5 ottobre 2020 al 14 marzo 2021. Di queste, 345 erano strutture residenziali per anziani non autosufficienti, per un totale di 15.398 posti letto.

Questi i dati principali emersi dall’indagine

  • L’incidenza settimanale di COVID-19 nelle strutture residenziali è aumentata marcatamente nei mesi di ottobre e novembre, in corrispondenza della seconda ondata epidemica, e nel mese di novembre 2020 ha raggiunto un picco del 3,2% nelle strutture residenziali per anziani e del 3,1% in tutte le strutture residenziali, in linea con quanto osservato nella popolazione generale. L’incidenza si riduce invece dopo l’inizio della campagna vaccinale: nell’ultima settimana di febbraio e nelle prime settimane di marzo si raggiungono valori sovrapponibili o inferiori a quelli registrati nella prima settimana di ottobre (0,6% nelle strutture residenziali per anziani e del 0,5% in tutte le strutture residenziali nella settimana dall’8 marzo al 14 marzo 2021). Questo dato è in controtendenza rispetto all’andamento dell’epidemia nella popolazione generale che ha mostrato una recrudescenza nelle ultime settimane di febbraio e inizio marzo.
  • Simile andamento ha avuto l’incidenza di casi di COVID-19 tra gli operatori sanitari delle strutture residenziali, con un declino nel numero di nuovi casi dopo l’inizio della campagna vaccinale e più evidente nelle ultime settimane di febbraio e inizio marzo 2021. Occorre ricordare che gli operatori sanitari, così come i residenti delle strutture sanitarie hanno avuto accesso prioritario alla vaccinazione.
  • E’ stata osservata anche una notevole riduzione della percentuale di residenti gestiti settimanalmente con procedure di isolamento dopo l’inizio della campagna vaccinale. Nell’ultima settimana di monitoraggio (dall’8 marzo al 14 marzo 2021), il 6,5% dei residenti nelle strutture residenziali per anziani e 5,8% dei residenti in tutte le strutture residenziali sono stati gestiti con procedure di isolamento, contro il picco del 16,2% e del 15,3% osservato nel mese di novembre 2020 (settimana dal 23 al 29 novembre 2020). Questa riduzione è risultata particolarmente evidente quando sono state analizzate le sole procedure di isolamento per COVID-19 sospetto, probabile o confermato (2,4% dei residenti nelle strutture residenziali per anziani e 1,8% dei residenti in tutte le strutture residenziali nella settimana dall’8 marzo al 14 marzo, contro un picco del 10,6% e del 9,6% osservato nel mese di novembre 2020).
  • I decessi appaiono aumentare nel mese di ottobre 2020, sino a raggiungere un picco nella settimana dal 9 al 15 novembre, con circa l’1,3% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,9% per tutte le strutture. Un picco equivalente si registra nella prima settimana di gennaio. Un calo nel numero di decessi complessivi si osserva tra la fine di gennaio e marzo 2021, fino a raggiungere lo 0,6% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,4% per tutte le strutture nella settimana dall’15 al 21 febbraio 2021. Nell’ultima settimana di monitoraggio, dall’8 al 14 marzo, la percentuale di decessi è stata dello 0,8% dei residenti di strutture per anziani non autosufficienti e lo 0,5% per tutte le strutture.
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