Campania, Miracolo Sanitario. Mentono ASL, Ospedali e Unità di Crisi?

A sentire la diretta del Presidente della Regione Campania, trasmessa venerdì 20 novembre 2020 sulla sua pagina facebook ufficiale, una prima domanda che viene spontanea è proprio questa: ASL, Ospedali, Assomed, la stessa Unità di Crisi della Regione Campania, stanno mentendo?

“Faccio uno sforzo per far capire ai cittadini come leggere i dati e con quale attenzione”, dice a un certo punto il Presidente campano. Ma effettivamente, ascoltando con attenzione tutto il suo monologo di 48 minuti, sono tanti gli interrogativi che restano aperti, molte le cose che sembrano anche un po’ contraddittorie, o per lo meno con un filo non del tutto logico. 

Medici e operatori sanitari allo stremo. “Tutte falsità”.
Ciò che lascia inizialmente sbigottiti è la determinazione con cui il Presidente De Luca continui a parlare di “Miracolo Sanitario Campano”, stavolta facendolo diventare un “triplo miracolo”. 
Il Presidente si domanda come “debbano lavorare migliaia di medici, infermieri, dirigenti, tecnici, in questo clima di falsificazione continua”, poiché “le immagini dell’ospedale del Mare sono false”, mentre quelle nei pronto soccorso in difficoltà organizzativa e funzionale “sono un reato”, “un’opera di sciacallaggio, di attacco mediatico”.

Ma cosa dicono i fatti?
Eppure proprio il 18 novembre 2020, il dott. Di Silverio, dell’ordine dei medici di Napoli,  responsabile di Anaao Assomed (Associazione Nazionale Aiuti Assistenti Ospedalieri, dei medici e dei dirigenti sanitari), ha denunciato pubblicamente su Adnkronos che “Cominciamo a dover scegliere chi curare e chi no”. Sempre Di Silverio sottolinea che “le maggiori sofferenze sono in malattie Infettive, Pneumologia e Medicina interna, reparti dove la Campania già scontava una carenza di posti letto per 100mila abitanti, rispetto al resto d’Italia per ragioni infrastrutturali e storiche”. Perciò “inevitabilmente si sono dovute interrompere le cure ordinarie, convertendo posti letto di degenza ordinaria in posti letto Covid”.

Le strutture sono al collasso. Chiesto aiuto anche all’esercito. 
Affermazioni di un “professorone” in cerca di visibilità? Non sembra. In realtà il 29 ottobre 2020, viene aperta “una linea di contatto in corso per l’ipotesi di ambulatori allestiti dall’esercito. Stiamo facendo delle valutazioni ma dobbiamo essere pronti ad ogni necessità”, dichiara all’ANSA Antonio Postiglione, direttore generale del Dipartimento salute della Regione Campania, e capo dell’equipe medica dell’Unità di Crisi per il Covid della Campania. 
Eppure nell’ultima diretta del 20 novembre, il Presidente della Regione ha ironizzato persino su questo, dicendo che “l’Ospedale militare dell’esercito è stato montato per drammatizzare la situazione, non lo aveva chiesto nessuno”. “Le tende dell’esercito non servono a mettere quelli che stanno in ambulanza, perché se devi utilizzare le tende, devi ospitare sul letto i cittadini”, tuona ancora il Presidente. Lo ha detto davvero? Forse per il Presidente è meglio far aspettare dentro l’ambulanza che in una tenda attrezzata, con il personale del 118 comunque impegnato a supportare i cittadini fermi nei due metri quadri scarsi di una vettura. 

Il “miracolo sconsacrato” dei posti di terapia intensiva.
La stessa Unità di Crisi (istituita proprio a firma del Presidente Vincenzo De Luca con D.P.G.R. Campania 6 marzo 2020, n. 45), il 18 ottobre 2020 ha emanato la nota ufficiale (prot. 2763 del 18ott2020) con cui è stata disposta “la SOSPENSIONE DEI RICOVERI programmati sia medici che chirurgici e delle attività ambulatoriali” (analisi del sangue, TAC, radiografie, risonanze magnetiche, etc.). 
Questo perché “dalla lettura odierna del monitoraggio dei posti letto Covid si rileva che oggi è disponibile un esiguo numero di posti letto di degenza”, come indicato da una lettera  del 17 ottobre 2020 della stessa Unità di Crisi, firmata dal dott. Postiglione e da Italo Giulivo (coordinatore per i lavori pubblici e la Protezione Civile Regione Campania), inviata ad ASL, Ospedali e strutture sanitarie tutte. Come riportato anche dalla testata nazionale Open, si legge ancora nella lettera di “attivare ad horas tutti i posti letto disponibili, procedendo subito alla sospensione dei ricoveri programmati sia medici che chirurgici per quanto necessario”. 

Eccolo il miracolo sanitario: i posti letto si stanno moltiplicando come pani e pesci, ma perché vengono sottratti alle disponibilità ordinarie di quelli normalmente disponibili.

In fondo siamo in emergenza. Tutto questo è normale (?)
“Io comprendo le difficoltà di Cabina di Regia, Regione Campania e Governo che stanno vivendo un momento drammatico, ma probabilmente la seconda ondata ha colto tutti di sorpresa”, dichiara ancora il dott. Di Silverio il 18 novembre ad AdnKronos e Fanpage. “Tutti si aspettavano che si sarebbero riempite le terapie intensive, invece una valanga umana si è riversata sui reparti di lungo degenza”.

Da “un passo dalla tragedia” alle battute su una zona rossa inutile. 
Nella diretta del 23 ottobre 2020 lo stesso Presidente della Campania ha pronunciato queste parole: “Vi anticipo che io comunicherò al governo non solo la mia richiesta di lockdown su tutta Italia, ma per quel che riguarda la Campania procederemo in direzione della chiusura di tutto” (Così dal minuto 5:35 della diretta). 
Ancora dal minuto 7:25, il Presidente Campano dice letteralmente:
Oggi siamo a un passo dalla tragedia. Detto in maniera brutalmente chiara, io non voglio trovarmi,qui da noi, di fronte ai camion militari che portano centinaia di bare di persone decedute”.

Improvvisamente però nella diretta del 20 novembre 2020, il Presidente della Regione Campania cambia completamente registro, sbeffeggiando la decisione di istituire la regione Zona Rossa, parlando di “normalità drammatizzata”. Per lui, proprio per lui, diventa tutto esagerato, “spot per drammatizzare una SITUAZIONE NORMALE conosciuta da mesi”, come la definisce inaspettatamente lo stesso De Luca.

Dopo le ultime dirette del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, restano dunque diverse domande e dubbi irrisolti:
– tutti i cittadini che non sono malati di Covid o malati cronici gravi e oncologici, con patologie “non considerate urgenti”, sono quindi “malati di serie B” che dovranno aspettare la fine dell’emergenza?
– le strutture sono o non sono in affanno?
– associazioni di medici, note dell’Unità di Crisi e documentazioni ufficiali disponibili sui siti delle Asl rientrano nelle opere di “sciacallaggio e falsificazione della realtà”?
– la tragedia era vicina, era una situazione normale da mesi, o ci sfugge qualcosa?
– se c’è qualcuno che sta facendo “avanspettacolo elettorale e propagandistico”, esattamente di chi si tratta?  

Marco Giordano

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