Campania, in calo l’indice di contagio. Regione verso la zona arancione

Sono 2.212 i nuovi casi di positività registrati in Campania nelle ultime 24 ore, su un totale di 21.170 tamponi processati. L’indice di contagio scende al 10,45%. Dei 2.212 nuovi positivi, 701 sono sintomatici. Il bollettino odierno diffuso dall’Unità di Crisi regionale riporta 27 vittime e 1.615 guariti. I ricoverati in terapia intensiva sono 127, sei meno di ieri, su 656 posti letto disponibili. In degenza sono ricoverate 1.585 persone, sette meno di ieri.

Nonostante la Regione sia ancora prima in Italia per numero di positivi su 100mila abitanti, come documentato dalla Fondazione Gimbe, la Cabina di Regia, dopo aver esaminato il report settimanale dell’Iss previsto per venerdì, dovrebbe concedere il via libera per il passaggio della Campania nella fascia arancione. L’andamento epidemiologico mostra una situazione in lento ma costante miglioramento. La proiezione a 7 giorni del numero degli infetti in Campania, secondo i dati in possesso dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), indica una curva in ulteriore calo. D’altronde l’occupazione delle terapie intensive e della degenze ordinarie si mantiene sotto la soglia di allerta. La scorsa settimana soltanto l’indice Rt superiore a 1 (1.19) aveva indotto i tecnici ministeriali a differire la data di uscita della Campania dalla zona rossa.

Vaccini

Complessivamente in Campania sono stati vaccinati con la prima dose 844.613 cittadini. Di questi 300.787 hanno ricevuto la seconda dose. Le somministrazioni effettuate sono state, in totale, 1.145.400​. Da domani cambiano i parametri di distribuzione dei vaccini, l’assegnazione avverrà sulla base del criterio della popolazione residente e non più in base al target di cittadini da coprire. Accolte, quindi, le richieste del governatore Vincenzo De Luca, che da tempo denunciava la forte penalizzazione subita dalla Campania nella ripartizione delle dosi.

Nel frattempo l’Asl Salerno comunica che è iniziata la distribuzione delle dosi di vaccino ai medici di Medicina generale per la somministrazione a domicilio dei pazienti. Ogni singolo distretto sanitario ha ricevuto una prima dotazione di 1.000 dosi di AstraZeneca e 200 dosi di Moderna, con la quale approvvigionare i medici per l’avvio della somministrazione domiciliare. Nel frattempo proseguono regolarmente le attività dei centri vaccinali del territorio, che somministrano ogni giorno circa 5.000 dosi di vaccino, di cui 1.500/2000 dosi di AstraZeneca. Nella giornata di oggi, inoltre, saranno consegnate all’Asl Salerno 20.000 dosi di Pfizer e 30.000 dosi di AstraZeneca. L’Asl annuncia l’imminente apertura tre centri vaccinali: due a Salerno (Cento Sociale di Pastena e Matierno) e 1 a Giffoni Valle Piana. Le attività vaccinali, pertanto, continuano normalmente su tutto il territorio, con un ritmo che rimane strettamente collegato alla fornitura dei vaccini.

Vaccinazioni a sportello sul modello Basilicata, l’ultima tentazione

La necessità di vaccinare più in fretta possibile presuppone la possibilità di elaborare un modello alternativo per smaltire le dosi ancora conservate nei frigoriferi, superando gli intoppi provocati dai sistemi informatici o dalle macchine organizzative regionali non ancora oliate. La vaccinazione a sportello ha una sua immediatezza e si fonda su un criterio semplice: chi si presenta all’hub e ha più di 60 anni riceve la dose. Fino a esaurimento delle scorte. Senza prenotazione, e con un’elevata probabilità che si crei un benefico effetto competizione tra coloro che sono intenzionati a vaccinarsi. Un sistema sperimentato nei giorni scorsi in Basilicata con successo. I numeri riportano di un’impennata: raddoppiate le somministrazioni, in alcuni casi anche triplicate. Un modello su cui sta ragionando anche il commissario Figliuolo, cercando di non snaturare il criterio stabilito dalla stessa struttura commissariale: quello anagrafico. Per poter procedere con lo sportello, però, è necessario un intervento diretto della Protezione Civile per regolare l’afflusso. A Potenza e Matera, all’esterno degli hub si sono creati assembramenti e quanto accaduto ha indotto la stessa Regione Basilicata a sospendere la pratica. C’è chi poi, come la Sicilia, ha invece optato per le giornate dedicate: da venerdì a domenica open day per gli over 60. Non a caso sono state le Regioni del Sud a muoversi in questa direzione, quelle che hanno un maggior numero di scorte di AstraZeneca nel frigo. E proprio in merito alla sfiducia nei confronti del vaccino anglo-svedese si concentrano i motivi di un cambio di registro, per ovviare alle rinunce sempre più frequenti, al numero sempre più elevato di cittadini che aderiscono e poi non si presentano, oppure che chiedono la somministrazione di un vaccino diverso.

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