Campania, impennata di contagi (+27%). Terze dosi ancora a rilento

Aumenta complessivamente in Italia la velocità di trasmissione nella settimana di monitoraggio corrente con un Rt elevato nella maggior parte delle regioni Italiane, ben al di sopra della soglia epidemica. Continua per la terza settimana consecutiva un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione che ha superato a livello nazionale la soglia di incidenza di 50 casi per 100,000 abitanti.

La crescente insidia del virus, la costante riduzione dell’efficacia dei vaccini (al 75%) e la tiepida somministrazione della terza dose di vaccino sono, con ogni probabilità, alla base dell’impennata dei nuovi infetti. Nella settimana appena trascorsa ne sono 52.014 in Italia (+ 44%) e 5.233 in Campania (+ 27%). Anche l’incidenza è cresciuta: da 61 a 88 in Italia e da 72 a 92 in Campania. Nella nostra Regione, cresce ancora il tasso di positività sui tamponi da 2,8% al 3%. Aumenta l’occupazione media dei posti letto di area medica, da 264 a 285, mentre cala quello di terapia intensiva da 19 a 18. 

Pur in presenza di una campagna vaccinale che stenta a decollare, nonostante la terza dose ben potrebbe creare la memoria immunologica, stabilizzando l’efficacia vaccinale allo stato delle varianti, il numero dei campani non vaccinati sta progressivamente calando. Negli ultimi 7 giorni siamo passati da 808 mila a 737 mila. Tuttavia, le prospettive sono tutt’altro che rassicuranti anche in virtù di quanto sta accadendo negli altri Paesi europei. In Germania, ad esempio, il numero giornaliero dei nuovi infetti ha raggiunto i 45 mila e l’incidenza settimanale è a 228. 

Nell’attuale contesto di riapertura, una più elevata copertura vaccinale, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo nelle categorie indicate dalle disposizioni ministeriali vigenti, rappresentano gli strumenti principali per prevenire significativi aumenti di casi clinicamente gravi di COVID-19 e favorire un rallentamento della velocità di circolazione del virus SARS-CoV-2.

A partire dal 1° dicembre 2021 sarà possibile procedere con la somministrazione della dose “booster” (richiamo), con vaccino a m-RNA, anche ai soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni purché siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato.

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