Campania, De Luca: “Piano di distribuzione dei vaccini è squilibrato, penalizza la nostra regione”

Tra la preoccupazione per la frenata del piano di vaccinazione, che rischia seriamente di minare la campagna di richiamo nella regione Campania, e la solita ironia, che ha come bersaglio la recente crisi di Governo, e l’avvicendamento alla presidenza degli Stati Uniti tra Trump, “un uomo che rappresentava la cafoneria al potere”, e un uomo di valori umani e democratici come Biden. Consueto appuntamento social per il Governatore Vincenzo De Luca, che in diretta fa il punto della situazione per ciò che concerne la pandemia e le misure per contrastarla.

Crisi di governo

“Se ragioniamo su quello che abbiamo visto saremmo obbligati a cadere in depressione, la riforma più urgente riguarda la riapertura dei manicomi. E’ un grosso errore confrontare l’Italia agli altri Paesi, cadiamo in depressione sennò. Il nostro termine di paragone non sono le grandi democrazie, ma i circhi equestri. Siamo messi male, in ogni caso, avremo un danno enorme”.

USA

“Siamo passati da un personaggio che rappresentava la cafoneria al potere, a un personaggio come Biden che ci auguriamo possa diffondere un clima di responsabilità e di minore tensione, prime decisioni di grande valore”. 

Vaccini

“Il piano di distribuzione tra le regioni del governo è profondamente squilibrato, l’abbiamo contestato dall’inizio, era penalizzante per la regione Campania. E’ stato rapportato su due parametri, numero di dipendenti nelle strutture santiarie e numero anziani ospitati nelle residenze assistite, due punti di riferimento del piano di distribuzione.  Ma sono motivazioni inaccettabili, false, sbagliate. Avere più strutture sul territorio non significa avere più anziani, i presupposti nella distribuzione sono sbagliati, tutto è rapportato a questo piano, la conseguenza di queste ore sarebbe che nella distribuzione dei vaccini per questa e prossima settimana, ci ritroviamo Campania 135mila vaccini, dopo la diminuzione dovuta alla Pfizer, in Emilia Romagna saranno distribuiti 180mila vaccini, nel Lazio 179mila, in Lombardia 304mila vaccini, in Piemonte 170mila.Non si stanno rispettando criteri oggettivi, è un mercato nero dei vaccini. Stiamo discutendo con il commissario Arcuri per garantire le seconde vaccinazioni per garantire i richiami. Non è vero che non sono state accumulate le scorte, ma se c’è una sottodotazione, che vaccini si devono accumulare. Ci tuteleremo in tutte le sedi, altrimenti arriveremo a chiedere l’invalidazione del piano di vaccinazione di due settimane fa. C’è un unico criterio, un vaccino per ogni cittadino. Dopo le somministrazioni delle seconde dosi, dal primo febbraio inizierà la distribuzione agli abitanti delle regioni. Speriamo che ci sia un riequilibrio in base al numero di abitanti”. 

Fase Due

“Ci stiamo attrezzando per la fase due, per il mese di marzo inizierà la vaccinazione di massa per tutti i cittadini, stiamo attrezzando 150 punti di somministrazione di vaccini, l’obiettivo è di arrivare a vaccinare 4 milioni e 600mila di abitanti. Stiamo parlando di cifre imponenti di cittadini che vanno vaccinati, 8 milioni di vaccini da somministrare, è richiesto uno sforzo organizzativo gigantesco, servirà un’operazione di carattere “militare”. Ma dobbiamo iniziare tra fine febbraio e inizio marco a vaccinare tutti. Dovremo sottoporre 50-60mila vaccinazioni al giorno, sforzo enorme. Ma non ci sono alternative, finché non avremo vaccinato la popolazione saremo sempre su un terreno accidentato, non avremo mai la ripresa economica, scolastica, del turismo, della cultura, sarà sempre un calvario. E’ una guerra, dobbiamo guardarci le spalle, ma anche difenderci.

Scuola

Il nostro obiettivo è sempre stato chiaro, mentre si parlava di aprire tutte le scuole il 7 gennaio, la Campania ha preso altra decisione, sulla base di una valutazione dello stato dell’epidemia, della sicurezza per gli alunni e per il personale scolastico, per le famiglie. Si deve verificare prima se l’epidemia due, tre settimane dopo Capodanno era in ripresa oppure si manteneva in proporzioni controllabili. Questo era il motivo. Il 25 dovrebbero riaprire le scuole primarie, come avevamo previsto, anche se le amministrazioni comunali avranno discrezionalità, poi dal 1 febbraio secondarie, inferiori e superiori. Abbiamo lavorato per potenziare il trasporto, abbiamo una situazione buona, poi dobbiamo ragionare sugli orari. 

Dati sanitari

I ricorsi contro la DAD prescindono completamente dall’epidemia, c’è necessità di riprendere la scuola, è un’esigenza vera, ma si deve garantire la sicurezza. Abbiamo ancora 1000-1200 positivi al giorno, dobbiamo stare ancora attenti, camminiamo ancora sul filo del rasoio, siamo in zona gialla, fra le regioni diciamo virtuose. Però, nessun compiacimento, dobbiamo essere più attenti degli altri, cogliamo l’elemento positivo della zona gialla, ma senza rilassarci, non corriamo il rischio di tornare a essere zona a rischio.  

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