Campania, cresce il contagio. Focolaio Agro, si teme variante della variante

In Campania i nuovi positivi toccano quota 2.385, di cui 148 sintomatici, su un totale di 23.649 test processati. L’incidenza è pari al 10,08%, un dato sostanzialmente in linea con la giornata di ieri. Il bollettino dell’Unità di Crisi riporta anche dei 131 posti di terapia intensiva occupati. Un numero preoccupante ma che al momento scongiura il rischio di superare la fatidica soglia critica del 30%. E’ per questo motivo che, nonostante i timori di alcuni amministratori, tra cui il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che stamattina aveva considerato verisimile un ritorno della Campania in zona rossa dopo il report settimanale dell’Iss previsto per domani, il Ministero della Salute dovrebbe confermare la zona arancione per le cinque province della Regione.

In provincia di Salerno la situazione resta critica in tutto il comprensorio dell’Agro Nocerino-Sarnese. Anche oggi Scafati (con 40 casi di positività), Angri (39), Sarno (31), Nocera Inferiore (30) e Pagani (29) si confermano epicentro salernitano del contagio, diffuso da una variante aggressiva. L’ipotesi partorita in campo medico nelle strutture ospedaliere impegnate in prima linea è quella di micromutazioni alla variante inglese, ossia a una variante della variante, molto più virulenta del virus conosciuto fino ad oggi. Per il momento, in merito alle presunte micromutazioni, le informazioni in possesso del personale medico e sanitario sono scarse e solo i campioni inviati al Cotugno per le analisi potranno fornire un riscontro o meno. Al momento l’unica certezza è che a circolare in maniera prevalente in tutta la zona è la variante inglese, già nota agli esperti: nonostante un tasso di contagiosità maggiore, la variante inglese è riconoscibile e contrastabile e non desta particolari allarmi. Il virus muta continuamente e sono già state isolate centinaia di varianti, anche se la maggior parte di queste non cambia le caratteristiche del virus. La vigilanza deve restare alta però per individuare, come viene già fatto, quelle che potrebbero peggiorare la situazione in termini di trasmissibilità, sintomatologia o sensibilità nei confronti di vaccini e anticorpi (anche se allo stato attuale in tutta la zona la copertura vaccinale non ha mostrato vulnerabilità in tal senso), tenendo presente che questi ultimi possono essere comunque modificati per adeguarli alle versioni più pericolose.

E quest’oggi il sindaco di Scafati, Cristoforo Salvati, ha firmato una nuova ordinanza per integrare e chiarire alcuni punti dell’ordinanza pubblicata nella giornata di ieri e relativa alle nuove misure restrittive che sono entrate in vigore da oggi su tutto territorio comunale per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica. Nello specifico, sono chiariti ed integrati alcuni punti. Oltre agli asili nido, alle ludoteche e ai centri per minori, restano chiusi anche i centri sportivi (scuole calcio ecc.); ad accezione delle farmacie e della parafarmacie, dei distributori di carburante, dei tabacchi e delle edicole, si conferma la chiusura dalle 19:00 alle ore 06:00 di tutte le attività commerciali, artigiani, pubblici esercizi e dei servizi alla persona (centri estetici, parrucchieri, barbieri, lavanderie ecc), ad esclusione di ristoranti, pizzerie, rosticcerie, hamburgherie e paninoteche, per i quali è consentita esclusivamente la consegna a domicilio fino alle ore 22:00, e dei bar la cui chiusura è prevista alle ore 18.00; si conferma la chiusura degli impianti di distribuzione automatica di bevande, aggiungendo anche gli impianti di distribuzione automatica di alimenti, dalle ore 18:00 alle ore 06:00 del giorno dopo. Restano invariate e confermate tutte le altre disposizioni contenute nella precedente ordinanza: la chiusura al pubblico del centro comunale di raccolta dei rifiuti urbani sito in via Diaz in gestione alla società A.C.S.E. S.p.A.; la sospensione del mercato settimanale in piazzale Marco Polo; la chiusura al pubblico del cimitero sito viale Della Gloria; la chiusura al pubblico di tutti gli uffici comunali, con esclusione dell’Ufficio Protocollo, l’Ufficio Stato Civile, il Comando di Polizia Municipale e gli uffici presso il cimitero; il divieto di assembramento in tutti gli spazi pubblici (piazze, strade, ecc.); il divieto di spostamento sul territorio comunale se non per motivati da esigenze lavorative, di studio, da necessità o motivi di salute comprovati mediante modulo di autocertificazione; il divieto di consumare cibi e bevande per strada.

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