Arti censurate: il nuovo manifesto della razza

Esiste ormai una pura “razza italiana”. Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione, ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l’Italia. 

Omosessualità è peccato cattolico.
Divorzio è peccato cattolico. 
Aborto è peccato cattolico.
Eutanasia legale è peccato cattolico.
Legalizzazione cannabis è peccato cattolico. 
Islam non è cattolico.

La nostra è una razza che non ammette “distrazione” da un cammino tracciato nella “rettitudine”. Gli italiani sono un popolo democratico, libero e fondato sulla piena totalità dei diritti umani, finché quei diritti non finiscono per consentire una libera personalità che possa ledere la “sensibilità” di altre personalità. 

Eccolo il principio base su cui si fonda la difesa della razza: non si deve ledere una certa sensibilità, o meglio una “tradizionale e radicata abitudine”, perché c’è un limite a tutto. 

Ma chi lo stabilisce questo limite? Chi ne ha il diritto in uno Stato di diritto. Non è forse questa la più grande “distrazione”? Non è forse questa la peggiore distorsione? Non è forse questa la più aberrante deriva dalla razza…umana? 

<<La laicità non è un sistema di valori rigido, né una ideologia, in opposizione ad altri sistemi di valori o ideologie, bensì libero confronto fra idee e valori; essa è al tempo stesso un valore ed un metodo capace di delimitare uno spazio pubblico, neutro e comune a tutti i cittadini di ogni credo religioso o morale, che accoglie in sé, su un piano di uguaglianza, il libero estrinsecarsi di qualsiasi professione di fede e di qualsivoglia concezione del mondo, assicurando la libera, civile e pacifica convivenza a tutti i cittadini>>. 

Questo invece è uno dei princìpi cardine del Coordinamento Nazionale delle Consulte per la Laicità delle Istituzioni, di cui l’artista Tullio Monti è uno dei massimi esponenti. Monti sarà presente, con tanti altri artisti di Italia e del Mondo, al “Ceci n’est pas un blasphème”, il festival delle arti censurate che si terrà da domani, 17 settembre fino al 30 settembre al PAN di Napoli. 

Un evento unico al mondo dove l’arte della satira porta alto il suo valore più nobile: quello della libertà di pensiero e di riflessione, le fondamenta di una Civiltà avanzata degna di questo nome. 

Per tutte le informazioni seguite i canali del Festival:

www.articensurate.it 
https://www.facebook.com/articensurate
oltre al racconto che PaeseSud ha deciso di fare in questi giorni, essendo Media Partner ufficiale del festival.

Marco Giordano

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