Andare dallo psicologo al Sud è ancora un tabù? Parla Christelle Sammartino

“Lo psicologo cura i deboli, è per i pazzi”; “Lo psicologo potrebbe manipolare la mia mente.”; “Io sono fatto così, non è possibile cambiare”; “Parlerò con un amico, lo psicologo non serve”; “Meglio se non parlo altrimenti mi psicoanalizzi.”

Quanti leggendo queste parole ci si rivedono e quanti pensano sia un’eresia affermare ciò? Senza dubbio ogni professione è caratterizzata da un certo numero di interrogativi che vanno a generare preconcetti nei riguardi della stessa, ma è pur vero che attorno alla figura dello psicologo ne incontriamo davvero molti. Esistono da sempre, purtroppo ancora oggi, dei pregiudizi e degli stereotipi con i quali deve fronteggiarsi colui che sceglie di specializzarsi in questa professione.

È il caso di Christelle Sammartino, 25enne di Pontecagnano Faiano, giovane psicologa trasferitasi a Chieti per iscriversi alla facoltà di psicologia dell’Università degli studi Gabriele D’Annunzio, alla sola età di 18 anni per realizzare il sogno di una vita.

La psicologia mi ha sempre affascinata e ho sempre voluto dare un supporto alle persone, cercare di capire il loro malessere e sostenerle in un processo di cambiamento” dice, motivo per il quale sceglie di proseguire i suoi studi, all’Università di Milano Bicocca, in Psicologia dei processi sociali, decisionali e dei comportamenti economici. 

Anche lei, però, resta “vittima” delle dicerie, è come se i pregiudizi venissero considerati una minaccia per lo sviluppo della professione. Christelle in più resta testimone di un’Italia che ancora una volta si mostra divisa in due, di un divario Nord – Sud tuttora esistente che influenza inevitabilmente la visione della professione in questione. Ed è proprio di questo che Christelle vuole parlarci.

Dopo l’esperienza Milanese come tirocinante, ho deciso di ritornare al Sud per svolgere il tirocinio post lauream per intensificare le mie competenze anche in area clinica. Ho iniziato questo percorso presso l’ASL di Pontecagnano Faiano con la speranza di riuscire a fare quello che ho sempre desiderato ma nella mia cittá”.

Ritornata alla base, Christelle ha avvertito una forte differenza nella concezione dello psicologo infatti spiega la sua esperienza sostenendo che:“ a Milano ho riscoperto quanto questa figura professionale servisse nella vita di ogni persona; al Nord le persone sembrano essere predisposte diversamente ad iniziare terapie o percorsi psicologici. A Milano, all’interno della scuola, iniziano ad avere psicologi nel team di lavoro per valorizzare l’operato dell’intera equipe e per incrementare abilità e competenze dei bambini/ragazzi. Così come nella scuola, anche all’interno delle aziende viene inserito uno psicologo del lavoro che si occupi di assessment per individuare le competenze e soft skills del candidato da inserire nel team”.

Ad un anno dal suo ritorno, durante il quale ha terminato tirocinio, studia per abilitarsi all’Ordine degli Psicologi, si è iscritta ad una scuola di specializzazione per diventare Psicoterapeuta e per finire sta terminando un master per diventare TUTOR DSA, ha compreso “che purtroppo al Sud molte persone iniziano un percorso e non ne parlano per paura di sentirsi diversi, falliti , si vergognano”. E si chiede: “Perché avere ancora paura? Perché sentirsi diversi? Il male del Sud è a mio avviso il sentirsi giudicati dagli altri. Tutti abbiamo delle difficoltà ma che soltanto con l’aiuto di un esperto si possono superare”.

Christelle è una di quelle persone che riflette su questa realtà che si trova ad affrontare, affermando che potrebbero attuarsi una serie di possibili soluzioni per cambiare quali: promuovere un programma di sensibilizzazione su questa tematica che ancora oggi risulta un tabù per molti; inserire psicologi del lavoro all’interno delle aziende; spiegare nelle scuole che non bisogna avere timore dello psicologo ma che la sua presenza può solo essere d’aiuto per qualsiasi difficoltà.

Ecco io vorrei far capire a tutti quanto sia importante la nostra figura professionale, sensibilizzare questa tematica e, come la stessa Bianca Guaccero ha riferito in un’intervista, che andare dallo psicologo è un atto d’amore! Tra qualche anno spero di vedermi qui a Salerno, sperando di riuscire a realizzare quel sogno che da sempre porto con me: essere una Psicologa e Psicoterapeuta”.

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