Aggressione al Ruggi, personale e sindacati invocano presidi di polizia

Un medico e un infermiere sono stati aggrediti ieri pomeriggio nel reparto di Pneumologia dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. L’increscioso episodio è maturato dopo la morte di un paziente avvenuta in corsia. Due persone sono state denunciate dagli agenti della sezione Volanti della Questura di Salerno. Il personale lamenta l’impossibilità di esercitare la professione in maniera serena a causa dei sempre più frequenti atteggiamenti di inciviltà e di inqualificabili episodi che arrecano danno a tutta l’utenza oltre che ai professionisti della sanità. I sindacati stigmatizzano con forza questo ennesimo episodio di violenza gratuita perpetrata ai danni di operatori sanitari intenti a svolgere la propria attività lavorativa.

La segreteria provinciale della Uil Fpl Salerno, unitamente alle delegazioni aziendali del comparto e della area medica e della dirigenza sanitaria, esprimono solidarietà al personale della Broncologia aggredito vilmente nell’esercizio di un ruolo professionale delicato e di alta valenza sociale. Il sindacato chiede al presidente della Regione Campania di estendere anche al Ruggi la richiesta effettuata al ministero dell’Interno di presidi di polizia nel plessi ospedalieri campani. Nel contempo, si ribadisce quanto già più volte richiesto alle dirigenze dell’Azienda di creare una portineria per fabbricato nel Ruggi, essendo del tutto impossibile controllare il flusso dei visitatori con una unica portineria centrale.

La Cgil parla di situazione insostenibile: “A questo stato di cose non possono più rispondere da soli né gli operatori, sempre più soli nel rimanere baluardi della legalità e della salute pubblica, né le Aziende, che non hanno mezzi efficaci da poter utilizzare, ma la situazione richiede l’ingresso in campo deciso di coloro che sono deputati al mantenimento dell’ordine pubblico, anche a livello nazionale. Queste gravissime problematiche vanno affrontate in tempi rapidissimi, con i mezzi che le autorità preposte riterranno più consoni”.

L’episodio è stato condannato con decisione da Giovanni D’Angelo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno: “Penso che gli ultimi casi segnalati, in particolare in questa regione, nell’ultima settimana (quasi un caso al giorno), rappresentino una ragione più che valida per approvare ‘domani’ la legge sulla violenza in sanità presso la Camera dei Deputati, ultimo atto del suo percorso giuridico. La legge in questione comporterà il riconoscimento dello status giuridico di “pubblico ufficiale” per gli operatori impegnati nell’assistenza sanitaria: una inevitabile sconfitta in una società sempre più protesa all’uso della violenza piuttosto che a quello della ragione” .

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