Ogni anno Legambiente con la sua campagna Pendolaria presenta in un dossier quelle che sono le 10 linee ferroviarie peggiori, cercando di evidenziare le situazioni di criticità sulle quali si dovrebbe intervenire per rilanciare l’offerta del trasporto pubblico su ferro, apportando maggiori benefici in termini di minore inquinamento e traffico, ma anche di migliore qualità della vita e ridotta spesa per le persone.
Al sempre maggiore aumento dei pendolari non corrisponde un sufficiente incremento in termini qualitativi e quantitativi del servizio offerto. Dato positivo è la riduzione dell’età dei treni in circolazione, ma il miglioramento è avvenuto soprattutto al Nord e al Centro. In Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna si vedranno miglioramenti nei prossimi anni grazie agli investimenti programmati nei Contratti di Servizio con Trenitalia. In Campania nonostante gli investimenti in corso, l’età media rimane alta (19,7) soprattutto a causa dell’anzianità del parco rotabile di EAV (ex Circumvesuviana, Sepsa e MetroCampania NordEst).
Nella legge di Bilancio in corso di approvazione non sono previste però risorse aggiuntive per potenziare il servizio e per rilanciare in maniera determinante il servizio nel nostro Paese.
In testa alla classifica delle linee peggiori, vi sono da dieci anni ormai sempre le stesse che continuano a vedere peggioramenti. Si tratta di linee che attraversano quartieri densissimi e periferie metropolitane, come la Roma Nord-Viterbo e la Roma-Ostia Lido gestite da Atac, e le linee ex Circumvesuviana gestite da EAV in Campania, su cui viaggiano ogni giorno migliaia di pendolari in situazioni inaccettabili.
Poi ci sono linee diverse che hanno visto una progressiva riduzione dei treni e crescita dei tempi di percorrenza su linee a binario unico non elettrificato, con la conseguenza che sempre più persone hanno abbandonato il servizio. Parliamo della Milano-Chiasso, la Torino-Chivasso-Ivrea-Aosta, la Genova-Ovada-Acqui Terme, la Verona-Rovigo, la Terni-Sansepolcro, la Agrigento-Palermo, la Battipaglia-Potenza-Metaponto.
Le ragioni di queste criticità verranno evidenziate attraverso puntuali analisi che ogni anno si trovano nel Rapporto Pendolaria, presentato a Gennaio. Bisogna comprendere l’urgenza del tema, che necessita di diventare una priorità di Governo.
Per il rilancio del servizio servono risorse e un impegno concreto, ma anche controlli e interventi rispetto alle situazioni di più grave disagio, migliorando e modernizzando il trasporto pubblico nelle città al fine di apportare vantaggi ai sempre maggiori pendolari oltre che alla qualità dell’aria.
Linee Ex Circumvesuviane
Conferme negative, ancora una volta, riguardo alla ex ferrovia Circumvesuviana, che collega un’area metropolitana di circa due milioni di abitanti e si estende per circa 142 km (distribuiti su 6 linee e 96 stazioni) sviluppate intorno al Vesuvio, sia lungo la direttrice costiera verso Sorrento, sia sul versante interno alle pendici del Monte Somma, fino a raggiungere Nola, Baiano e l’Agro Nocerino Sarnese.
I numeri sul servizio confermano la drammatica condizione dei viaggiatori sulle linee EAV (Ente Autonomo Volturno) l’holding – con socio unico la Regione Campania – dove nel 2013 sono confluite Circumvesuviana, Cumana, Circumflegrea e Metrocampania NordEst. Sono 1.634 le corse cancellate da inizio anno e in aumento anche i tempi di ritardo dei treni: la peggiore linea è risultata essere la Napoli-Sorrento con una media ritardo di 8,44 minuti mentre più della metà delle soppressioni dei treni, 926 sul totale delle 1.634, sono totalizzate da due sole linee: Napoli-Sarno e Napoli-Poggiomarino.
Basti considerare che rispetto al 2012 i passeggeri sulla Circumvesuviana si sono ridotti del 22%. Il crollo del numero dei viaggiatori è lo specchio della inefficienza del servizio offerto. Sono ormai cronici i problemi per queste linee: numerose cancellazioni, guasti al materiale rotabile o blocchi alla fatiscente rete di trasposto, lentezza dei treni, ed età media tra le più alte d’Italia.
Linea Battipaglia-Potenza-Metaponto
La linea Battipaglia-Potenza-Metaponto, lunga 199 km, elettrificata ma a binario unico, è l’unica con impianti di buon livello in Basilicata, ma gli interventi previsti per la velocizzazione e il potenziamento sono al momento privi di copertura finanziaria. Anche su questa linea sono disarmanti le criticità: soppressioni improvvise dei treni, lentezza e inadeguatezza del servizio offerto, necessità di adeguare il tracciato, con riduzione delle pendenze ed aumento dei raggi minimi, come previsto dai piani di RFI.
Il Presidente Vincenzo De Luca si tiene lontano dalle inutili demagogie, spiegando come le criticità della Circumvesuviana siano il risultato di anni di assenza: “Ci vogliono i tempi che servono e noi ci stiamo buttando il sangue”. Anche il Presidente Eav, Umberto De Gregorio, afferma come i risultati concreti del loro lavoro richiedano ancora qualche anno, ma imminente è un contratto con la Banca europea investimenti per 68 milioni aggiunti alle risorse regionali per poter acquistare nuovi treni. Dura la replica delle opposizioni: i consiglieri regionali pentastellati vedono infatti nei risultati della campagna Pendolaria una chiara e decisa bocciatura del governo De Luca.