5 libri da leggere almeno una volta nella vita

Ormai è chiaro a tutti che il coronavirus non è uno scherzo ma una faccenda seria. E molto. Il governo, gli attori in Tv, i giornalisti invitano tutti a restare tra le proprie mura domestiche e uscire il meno possibile. Cosa fare però con tutto il tempo in avanzo e la noia che pervade queste giornate che sembrano non passare mai? Per noi lettori la situazione non è semplice ma, almeno, abbiamo un’alternativa alla televisione: i libri. Chi legge ha già una lista di tomi sul comodino da recuperare. Quel libro trovato in un mercatino dell’usato qualche anno fa e mai aperto, il regalo della zia a Natale che ancora non abbiamo sfogliato, i libri di Liala della nonna che ci hanno sempre incuriosito, una raccolta di poesie: tutti abbiamo qualche testo in casa da aprire e sfogliare. Possiamo in questo modo dare forma e sostanza a questo tempo sospeso che abbiamo dinanzi. Da conclamata bibliofila posso consigliarvi alcune letture per questi giorni noiosi in modo da trascorrerli in un mondo parallelo, diverso dal nostro e coltivare il nostro immaginario. Insomma per arricchirci e trovare un modo produttivo e ricreativo di passare questi giorni di quarantena.

1. Cent’anni di solitudine – Gabriel Garcia Marquez: Nel romanzo si narrano le vicende di sette generazioni della famiglia Buendía nell’immaginaria cittadina di Macondo, in Colombia. Lo stile di questo romanzo è definito “realismo magico”. Racconta di un microcosmo arcano e segregato in cui la linea di demarcazione fra vivi e morti non è così nitida e ai vivi è dato il dono tragico della chiaroveggenza, il tutto sullo sfondo di un drammatico messaggio di solitudine e arretratezza. A Macondo, infatti, piove per quattro anni, undici mesi e due giorni: come riusciranno a vivere gli abitanti in questa situazione di totale isolamento?

2. Cecità – José Saramago: In una città mai nominata si diffonde un’epidemia di cecità: tutti vedono solo bianco. I governo del paese decide, provvisoriamente, di rinchiudere i gruppi di ciechi in vari edifici, allo scopo di evitare il contagio. “Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono”: mai parole furono più giuste.

3. Promessi Sposi – Alessandro Manzoni: Una lettura scolastica che, in questo periodo, andrebbe rinfrescata. Certo il coronavirus non è la peste del 1632 ma alcune scene capitate oggigiorno dimostrano quanto un vero romanzo possa essere attuale anche se scritto tantissimi anni fa.

4. Il rinoceronte – Eugène Ionesco: Opera teatrale massima espressione del teatro dell’assurdo. L’opera ha sfumature surreali ed estremamente divertenti: nondimeno è abbastanza trasparente l’allusione al significato politico della metamorfosi: la trasformazione degli esseri umani in rinoceronti dovrebbe essere un riferimento al cedimento dell’uomo a tendenze totalitarie.

5. Piccole donne – Louisa May Alcott: Quattro sorelle si trovano a vivere lontano dal padre, perché in guerra, e ad affrontare in maniera diversa e personalissima, la difficoltà di essere donne e vivranno a loro modo il femminismo, reinterpretandolo ognuna in chiave personale per trovare il modo di essere donne che più si confà a ciascuna di loro.

In questo tempo di coronavirus il Premio Strega non si è fermato, anzi. Melania Mazzucco, a capo del comitato direttivo del premio che ha il compito di selezionare i libri che si disputeranno la semifinale, ha annunciato online i dodici semifinalisti. Tra questi ci sono Gianrico Carofiglio con “La misura del tempo” e Sandro Veronesi con “Il colibrì”: i due autori sono i più quotati per la finale di luglio. Ci sono poi Valeria Parrella con “Almarina”, Daniele Mencarelli con “Tutto chiede salvezza”, Gian Arturo Ferrari con “Ragazzo italiano”, Silvia Balestra con “La nuova stagione”, Marta Barone con “Città sommersa”. Sono in semifinale anche Giuseppe Lupo, “Breve storia del mio silenzio”, Alessio Forgione, “Giovanissimi”, Remo Rapino, “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, Gian Mario Villalta, “L’apprendista”, Jonathan Bazzi, “Febbre”. Il prossimo appuntamento per i dodici semifinalisti sarà la cinquina di giugno.

Che siano classici o ultime uscite, rosa o gialli, thriller psicologici o romanzi storici, l’importante è che leggiate. Questa quarantena potrebbe essere l’occasione giusta anche per chi non ha mai avuto il tempo per avvicinarsi a questa pratica meravigliosa per scoprirla. E una volta scoperto l’universo dei libri, vi assicuro, sarà difficile uscirne. Per dirla alla Umberto Eco: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro”.

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