18 marzo: prima giornata nazionale per le vittime “da o per” Covid?

Non affrettatevi a segnalare o etichettare la testata PaeseSud.it come un luogo virtuale cinico in cerca di click e impregnato di sciacallaggio mediatico. Il sottoscritto si assume unicamente tutta la responsabilità di quanto segue… (per chi non si fermerà al titolo o alle prime righe). 

In effetti quello è il rischio più grande e in fondo sarebbe la prima dimostrazione che non potessi usare titolo migliore. Quest’ultimo anno sembra che i titoli siano stati più virali di qualunque altra cosa, anche del buon senso. 
Spoiler: troverete qualche altro fastidioso gioco di parole con “virus” e “malato” nel seguito. 

Davvero è cambiato qualcosa, da quando l’11 gennaio 2020 Pechino confermava ufficialmente il primo decesso per una polmonite virale, dovuta ad un nuovo tipo di coronavirus della stessa famiglia della Sars?

La domanda contenuta nel titolo, ad esempio, è una delle prime circolate per settimane in tutto il dibattito pubblico nazionale nel nostro Paese. Pensare che in decenni non ho mai visto tanta attenzione per la sintassi italiana, in particolare l’uso delle preposizioni. 
Di fatti non mi sembra si siano sollevati mai tanti dibattiti negli ultimi anni, sulla necessità di aggiungere sempre l’aggettivo di provenienza etnica nei titoli, solo quando i fatti di cronaca nera riguardano persone non nate in Italia, da genitori italiani figli di altrettanti italiani. 

QUI ABBIAMO GIA’ PERSO MOLTI LETTORI
Eccolo qui il solito comunista. E qualche altro lettore l’abbiamo perso. 
Cosa c’entra? 
Basti ricordare che la domanda centrale resta sempre la stessa: è davvero cambiato qualcosa? Tanta è stata l’attenzione dedicata alle preposizioni “da” o “per”; ma nelle prime settimane nessuno ha avuto da ridire sulle decine, forse centinaia, di titoli contenenti il sinallagma <<VIRUS CINESE>>. L’attenzione si è spostata dalla pelle scura agli occhi a mandorla, dalle barche nei porti, a lavoratori o turisti negli aeroporti e nei negozi dei “nostri” quartieri. O peggio ancora sui bambini nelle scuole. 

(clicca QUI per ingrandire l’immagine)

In fondo cos’è cambiato dopo l’11 gennaio 2020, se non il colore della pelle del capro espiatorio? 

Dopo il 9 marzo 2020, tutti quelli che urlavano con la bava alla bocca il loro estenuante desiderio di restare chiusi dentro le nostre piccole limitate frontiere, quando ci sono rimasti davvero, non hanno impiegato molto a sentirle strette addosso. 
Così giù, col nuovo capro espiatorio, questa volta italiano o straniero senza distinzione: i runner. I nuovi protagonisti inseguiti con gli elicotteri in diretta tv negli show del pomeriggio.

La sensazione più disarmante è che alla ricerca di nuovi nemici non sia corrisposta quella di nuovi eroi. Si perché lo strano affetto provato per tutti i dipendenti del sistema sanitario nazionale è durato davvero poco, giusto il tempo di trovare il modo di reagire come uomini dell’epoca post-moderna a ciò che non conosciamo: gridare ai complotti dei poteri forti. 
I famigerati “poteri forti” di cui tanti parlano, dando a vedere che sappiano tutto di loro, ma nessuno sà dove sono, chi sono, perché sono. Un po’ come quando 4mila anni fa si pensava che fulmini, vento e sole fossero “i poteri forti” degli dei. 

Caspita ne abbiamo fatta di strada, all’indietro.

SIAMO QUASI AL PUNTO…
Poi la faccia della medaglia gira ancora ed è toccato alla scienza, a virologi e infettivologi, gli stessi che aspettavamo come il bollettino delle previsioni metereologiche solo fino alla seconda settimana di marzo 2020. Poi è stato il turno degli under 25 a pasquetta, e poi quello di rider, giornalisti, lombardi, studenti fuori sede rientrati. Poi d’estate si è ritornati ai cari vecchi argomenti andandoci giù ancora più pesante: immigrati, virus prodotto in laboratorio, medici attori. Gente che inseguiva le ambulanze per assalire il personale medico. 

Cos’è cambiato dopo l’11 gennaio 2020?

Prima per strada si scendeva contro i gay, gli immigrati, contro la scienza (terrapiattisti, no-vax, QAnon). E poi giù con le manifestazioni dei “negazionisti” contro la dittatura sanitaria, Bill Gates, Elon Musk, mascherine e mezzi di protezione, e di nuovo contro la scienza e i vaccini (stavolta quelli per il Covid). 
Uno scenario in cui una parte della politica ha continuato a mostrare la sua vera natura: avere il lavoro più bello del mondo, guadagnare palate di denaro pubblico versato dai cittadini, cambiando idea anche ogni 24 ore, parlando a vanvera senza fondamenti né competenze tecnico-scientifiche (ma nemmeno politiche, intese come amministrazione del territorio), seguendo la banderuola del sentito dire, in modo da assicurarsi consenso, quindi un posto, quindi lo stipendio. 

ORMAI SIAMO IN POCHI, MA ECCO IL PUNTO
Quindi, la domanda resta: cos’è cambiato dopo l’11 gennaio 2020? Qualcuno si starà anche chiedendo dove vuole arrivare quest’articolo apparentemente pieno di lamenti e sentenze (o solo un racconto non tanto lontano da fatti purtroppo reali?)

Vogliamo ricordare le vittime del Covid? 
Potremmo iniziare senza scrivere qui sotto insulti di varia natura, sul fatto che io non possa dare lezioni di vita ed esistenzialità. Ed è vero, non ho la verità in mano, come nessuno, ho solo provato a muovere un primo passo per riflettere pubblicamente con i nostri lettori (arrivati fin qui), tentando di rallentare dalla decennale pandemia di parole vomitate senza filtri su ogni genere di piattaforma, provando a interrogarci insieme, ognuno di noi, su come poter non rendere vana la morte di oltre 100mila persone in Italia e oltre 2 milioni e mezzo nel mondo. 

SCOPERTO UN NUOVO VIRUS 
Potremmo iniziare a Dialogare (non farneticare) di virus, morte e scienza senza tabù e senza arroganza. Perché i virus esistono da miliardi di anni su questo pianeta; sono stati, sono e saranno sempre un nostro problema. Già è stato scoperto un nuovo virus che fa paura, si chiama G4 EA H1N1, un virus di origine suina, ma cercandolo su Google troviamo i titoli “nuovo virus cinese”, e la giostra sembra già pronta a ripartire. 

In questo modo, forse, potremmo iniziare ad affrontare argomenti di grande rilevanza sociale, senza correre il rischio cavernicolo di attaccare, sentenziare, giudicare, partendo dalla ricerca, dalla comprensione, dalla consapevolezza. 

Consapevolezza di conoscenze universali ed essenziali: ad esempio come quella che la scienza non è fatta di certezze, ma di prove ed errori. Che i casi e gli incidenti, anche quelli più gravi, sono l’essenza stessa della scienza, che resta fatta dagli scienziati. 

Ho avuto l’onore e la fortuna di conoscere persone nella mia vita molto più istruite, preparate e sagge di me, le quali mi hanno insegnato che la memoria non è solo ricordo, bensì “memoria collettiva permanente per un costante fattore di crescita”. Oggi è la prima Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus: centomila storie di vite spezzate. Forse, e sottolineo forse, potremmo ricordarle iniziando a far crescere la nostra Storia con nuovi slanci di Civiltà (questa sconosciuta e dimenticata).

Marco Giordano

————- –

FONTI:

Prima vittima Covid nel mondo – 11 gennaio 2020:
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/un-anno-fa-la-prima-vittima-a-wuhan-l-oms-sbarca-ora-in-cina-per-indagare
CINA e i titoli di giornale:
https://www.lanazione.it/firenze/cronaca/covid-dopo-un-anno-1.5936145
Ambulanze inseguite – diversi episodi:
https://www.fanpage.it/attualita/ambulanza-inseguita-da-negazionista-la-risposta-del-118-amareggiati-da-complottismo-ignorante/
https://www.torinotoday.it/cronaca/Denuncia-negazionisti-inseguimento-ambulanza-Croce-Rossa-Rivoli-Savonera.html
https://www.ilfattovesuviano.it/2020/11/ambulanza-inseguita-dal-negazionista-tra-i-paesi-vesuviani-ecco-la-verita-di-quella-mattina/
Covid – situazione nel mondo:
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5338&area=nuovoCoronavirus&menu=vuoto
Nuovo Virus Suino – G4 EA H1N1:
https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-9-2020-003897_IT.html
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/g4-ea-h1n1-un-nuovo-virus-allorizzonte-conoscerlo-per-contenerlo

Riproduzione riservata ©