Panico… No grazie

In queste ore il nostro Paese sta assistendo ad una vera e propria “guerra”, nessuno era pronto ad affrontare ad una situazione del genere e tutti stanno mostrando che nonostante tutto, siamo forti e possiamo farcela. Si percepisce molta paura che in realtà non si può descrivere ma si evince dalle strade deserte, dagli uffici vuoti e dalle scuole chiuse. Tutto all’improvviso si è fermato come una grande macchina, tutto fermo e tutto spento.

Stiamo assistendo ad una manifestazione di panico che è bene analizzare non solo per l’economia ma anche per il nostro stato psicologico: le persone apparse nei video che aspettano un treno per scendere al sud, pronte a scappare per non restare in Lombardia da sole e tornare dai loro parenti al sud ha qualcosa che ci spaventa. Ci spaventa perché vediamo esseri umani in cui viene meno il senso razionale e prevale quello irrazionale ed emotivo, esseri umani in preda all’ansia che incuranti delle regole e della propagazione del virus non pensano alla collettività ma a se stessi.

Sarebbe importante che tutti conoscano le norme comportamentali per combattere i pericoli e soprattutto combattere il nemico più grande ovvero il PANICO.

È importante distinguere paura, ansia e panico. La paura è un emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia. L’ansia, potremmo considerarla come paura anticipatoria che si presenta di fronte a disagio, angoscia rispetto ad una situazione rischiosa o meno da dover affrontare.

Il panico è una sensazione di paura o terrore che manda in blocco il pensiero a causa di un eccesso di pensieri e di comportamenti

Si possono manifestare sintomi fisici come brividi, tachicardia, difficoltà di respirazione, giramenti di testa; sintomi psichici come sentire sensazione di perdere il controllo o la paura di morire; sintomi emotivi come paura, angoscia, oppressione ansia.

Tutto ciò accade perché l’individuo si trova in uno stato di ipervigilanza e reagisce in modo non controllato e razionale. In situazioni come quella che sta accadendo nel nostro paese, le persone reagiscono in modi differenti ovvero: coinvolgendo altre persone nell’ansia chiedendo aiuto oppure mettendo in atto dei meccanismi protettivi e di autodifesa come tentativi di fuga per conquistarsi la salvezza. Quindi mettono in atto tre comportamenti difensivi : immobilizzazione, lotta e fuga.

Potrebbe essere difficile ma bisognerebbe conoscere i pericoli a cui si va incontro, avere maggiore autocontrollo per attuare comportamenti razionali e essere in grado di controllare la propria emotività e sapere gestire l’eccitazione collettiva mantenendo la calma. Dovrebbe essere importante anche ricercare informazioni chiare e corrette da parte di esperti e non dare adito a fake news.

Dovremmo essere un punto di riferimento anche per i piccoli che reputano gli adulti come protezione e sicurezza, quindi trasferire calma e serenità. È importante fornire loro delle informazioni chiare e dedicargli del tempo su come affrontare questo virus.

In questi giorni impegnatevi nel dedicare maggiore tempo alle vostre famiglie, dedicatevi alla vostra casa, alla lettura di un buon libro, all’ascolto di musica. Non vi sentite distanti con i vostri cari, amici e parenti. Cerchiamo di contenere la paura, il panico mostrando calma e gioia.

TUTTO ANDRÁ BENE.

Christelle Sammartino – Dottoressa in Psicologia

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