Buccino, Liceo Assteas simbolo di rinascita: con Potere al Popolo raggiunte le 600 iscrizioni e salvata la piena autonomia

Ritorna un altro caso tipico dei piccoli comuni dell’entroterra meridionale: il drastico calo di iscritti nelle scuole che rischiano l’accentramento e la futura chiusura a causa del drastico spopolamento. Questa volta tocca al Liceo Scientifico e Linguistico “Assteas” di Buccino, che da Settembre sarebbe andato incontro ad un piano di accorpamento gestionale previsto dalla vigente legislazione per gli istituti con meno di 600 iscrizioni: l’Istituto avrebbe perso dunque la titolarità del Dirigente scolastico e del Direttore SGA, andando “ a reggenza” di titolari di un’altra scuola, pur conservando l’autonomia scolastica con tutti gli organi collegiali funzionanti.
Per evitare il decentramento e far presente il grave problema dello spopolamento locale, il partito Potere al Popolo – Buccino ha invitato i propri militanti e tutta la comunità ad iscriversi all’Assteas per superare le 600 iscrizioni richieste dalla legge.
In tanti hanno deciso di sostenere questa battaglia contro una visione “aziendalistica” della scuola pubblica. Buccino è un comune di circa 5 mila abitanti con una storia simile a quella di tanti altri comuni interni del Sud Italia, vittima dello spopolamento che la politica non è stata capace di arginare così come l’isolamento di queste comunità dovuto alla mancanza di un’efficiente rete di trasporti e comunicazioni che valorizzi l’area del Tanagro e del Vallo di Diano. Già dal 2011 il territorio registra un calo di iscritti spaventoso tanto che ben cinque scuole, il liceo linguistico, lo scientifico, l’istituto tecnico di San Gregorio Magno, l’Itis e l’Ipia di Oliveto Citra raggiungono appena i 569 iscritti. Tutto ciò non può che portare ad una diminuzione di classi ed insegnanti con la conseguente perdita della presidenza e del segretario come uffici territoriali di programmazione didattica, gestione e controllo, relegando il carico di responsabilità su un unico dirigente posto a decine di km di distanza, con conseguente calo della qualità dei servizi.
Già con le prime 31 iscrizioni di militanti di Potere al Popolo, l’istituto “Assteas” di Buccino che include cinque indirizzi, non dovrebbe perdere la dirigenza scolastica né il segretario perché sono stati così raggiunti gli iscritti necessari. L’anno 2019/2020 vedrà quindi studenti dai 60 ai 14 anni e il numero è destinato a crescere perché nel fine settimana Potere al Popolo sarà presente nelle piazze in città per continuare la raccolta di iscrizioni.

“Il nostro intervento non vuole rivendicare una scuola di paese, ma una scuole di qualità per il territorio ovvero un istituto articolato nella proposta didattica e al passo con le esigenze degli studenti di oggi che chiedono opportunità di accesso ad una formazione complessa e eterogenea – spiega Fabio Perretta della Casa del Popolo di BuccinoE’ vero che la scuola conserva il consiglio di istituto, ma nella sua programmazione generale se dovesse rimanere sottodimensionata come è allo stato attuale, diventerebbe appendice di altri istituti. Il Preside ha già ottenuto il trasferimento presso la sede dell’istituto Confalonieri di Campagna dove sarà attivo nell’organico dal 1° settembre mentre Buccino rimane scoperto e per questo motivo per tutte le attività amministrative fino al 30 agosto saranno svolte da un segretario facente funzioni.  La nostra proposta politica non morirà in una polemica di comunità ma andrà avanti all’interno del dibattito sull’autonomia differenziata e sul regionalismo scolastico, un’ulteriore mannaia sulla scuola pubblica nazionale e meridionale. Non consentiremo che le aree interne si svuotino per mancanza di servizi e programmazione”.
Quella sostenuta a Buccino é un’importante battaglia condotta in nome di tutti i paesi dell’entroterra meridionale, per cui l’unica salvezza è quella di fare rete e richiamare l’attenzione di una politica sempre più lontana dalle reali esigenze delle piccole realtà locali, specialmente nel Mezzogiorno: i trasporti, le infrastrutture, il lavoro e la scuola devono essere  simbolo d’identità e di rinascita per le nostre comunità, senza mai dimenticare che le battaglie condotte dal basso sono le più importanti per scuotere le cime.

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