Walter De Benedetto è morto. La fine di un “bluff”?

Walter De Benedetto, malato di artrite reumatoide che ha scritto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministri della Salute e della Difesa, per chiedere un incremento della produzione di cannabis terapeutica. ANSA

Oggi, lunedì 9 maggio 2022, Walter De Benedetto è morto. Per anni è stato uno dei volti protagonisti nella lotta per la legalizzazione delle droghe leggere a scopo terapeutico.

Avevo già affrontato tra le pagine di PaeseSud.it la spinosa questione delle “truffa di Walter De Benedetto”. Ora, come non mai, credo sia il caso di un veloce e sintetico ripasso, per provare ad andare oltre il rumoroso chiacchiericcio; per interrogarci con i nostri lettori se oggi sia il giorno della fine di un “grande bluff”.

Ricordate la mossa Kansas City?

Le origini di questa “mossa” risalgono a una celebre truffa passata alla storia: il truffatore chiedeva al malcapitato in quale degli Stati Uniti si trovasse Kansas City, scommettendo denaro sul risultato.
Non tutti sanno, compresi tanti americani, che esistono due città con lo stesso nome (Kansas City) separate da un fiume, ma situate in due stati diversi: una nel Missouri, l’altra nello stato del Kansas.
Credendo che il truffatore voglia spingere a rispondere Kansas, il malcapitato identifica invece Kansas City nel Missouri, ma la risposta esatta è proprio Kansas City in Kansas, e il truffatore vince il premio pattuito.

In altre parole:
– la vittima sospetta l’imbroglio;
– è convinta di sapere come aggirarlo;
– e ci cade lo stesso.

Ecco il trucco

La vittima deve pensare di aver capito come funziona la truffa ed entra nella vera trappola. Infatti quando focalizza la sua attenzione su una cosa, l’azione ( o la verità) è dalla parte opposta.

Walter De Benedetto aveva 49 anni ed era affetto da una malattia gravissima e dolorosa, una forma acuta di artrite reumatoide, dall’età di 16 anni.
Era stato incriminato per spaccio di sostanze stupefacenti, poiché assumeva Cannabis per diminuire i dolori dovuti alla malattia, ma questo in Italia è legale, fin dal 2006 (ordinanza 18 luglio 2006 Ministero della Salute). De Benedetto in realtà fu processato perché coltivava delle piantine in casa, dove i carabinieri hanno rinvenuto una quantità di cannabis superiore a quella consentita.

Senza scendere troppo nel tecnico, la malattia di Walter De Benedetto determina il malfunzionamento di una membrana tra le ossa e un eccesso di liquido prodotto dalla membrana stessa, un processo che man mano assottiglia e distrugge le ossa e la cartilagine. Provate solo a immaginare le infiammazioni su tutto il corpo e i dolori causati.

Ecco una foto per farsi un’idea di cosa stiamo parlando.

La malattia “artrite reumatoide” è sistemica, quindi può coinvolgere anche altri organi e apparati, con infiammazioni diffuse in polmoni, ossa, occhi, tendini, altri organi e con lesioni diffuse sotto tutta la pelle.

Era tutto un bluff

Il punto è che la cannabis non serve solo a sballarsi, ma è scientificamente provato che ha incredibili effetti terapeutici per malattie incurabili che provocano sofferenze atroci. L’uso della cannabis allevia quelle sofferenze.

Tanto che l’ONU (l’Organizzazione Mondiale delle Nazioni Unite) il 2 dicembre 2020 ha rimosso la cannabis dalla “IV Tabella della Convenzione Onu sulle sostanze psicotrope del 1961” (cioè dannose), annullando quindi tutte le misure di controllo, che per anni hanno imbrigliato e rallentato produzione, distribuzione e prescrizione della cannabis.

Walter De Benedetto coltivava in casa la cannabis perché ne aveva bisogno per non soffrire. L’uso personale terapeutico è già legale, ma (come spesso succede) in Italia c’è il famoso fenomeno del “danno e la beffa”: nonostante tutto questo, la produzione nazionale è insufficiente per la richiesta da tutti i pazienti che ne hanno urgentemente bisogno, e spesso ricorrono a questi metodi “alternativi”, perché i dolori atroci da ossa, polmoni, occhi, tendini, altri organi e pelle non aspettano le lungaggini burocratiche.

Ma la Destra italiana continua la sua mossa Kansas city, gridando di mafia e cose simili. Mentre migliaia di persone non chiedono di essere spacciatori o mafiosi, ma di alleviare un po’ le proprie sofferenze. Quelle che non auguro a nessun “truffatore né truffato”, perché non si curano con un piatto di trofie o di pansoti e un bicchiere di pigato e vermentino (citando un senatore a caso della Repubblica Italiana).

Tra le pagine social ufficiali di personaggi come Meloni e Salvini, si sprecano le condivisioni di 30 secondi di un video, in cui il defunto giudice Paolo Borsellino si esprime contro la legalizzazione delle droghe leggere.
Ma in quegli anni tanti sostenevano la legalizzazione, proprio per non dare retta alle indicazioni di Borsellino, né a quelle di Giovanni Falcone, riguardo il fatto che la mafia non guadagnava più solo dalla droga, ma stava per infiltrarsi negli appalti statali e nei fiumi di finanziamenti che sarebbero arrivati negli anni successivi in Sicilia. Quel video andrebbe guardato per intero.

Ora si fa l’esatto contrario. Si usa questa argomentazione per alimentare un dibattito completamente inutile, ottimo però per ostacolare la legalizzazione. Tutti sanno che la mafia non si sconfigge legalizzando le droghe leggere.

Nel nostro paese, una parte degli amministratori nazionali, Senatori e Deputati “onorevoli” alla guida del sistema nazionale, consumano le loro corde vocali nella continua propaganda elettorale, in cui sono impegnati da decenni per restare a fare il loro “onorevole” lavoro.
Mentre per strada, negli appartamenti delle nostre città, migliaia di cittadini malati ascoltano un dibattito insensato da decenni fra atroci sofferenze e dolori.
Walter De Benedetto oggi è morto e, forse, era solo una doppia vittima: di una orribile malattia incurabile e di uno show mediatico basato su un bluff, del quale Walter era solo uno dei volti più noti.

Un bluff che oggi resta ancora in piedi nonostante la morte di Walter e la sua lodevole doppia battaglia per sé e per tanti altri Noi: legalizzare le droghe leggere come la cannabis.

Marco Giordano

FONTI

ORDINANZA 18 luglio 2006:
“Importazione di medicinali a base di delta-9-tetraidrocannabinolo e trans-delta-9-tetraidrocannabinolo”.
(GU n.183 del 8-8-2006) Permalink = https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2006/08/08/06A07368/sg

Twitter di Giorgia Meloni col video di Paolo Borsellino: https://twitter.com/giorgiameloni/status/1134473737238122497

Video di Salvini: “Niente droga, meglio un piatto di trofie” – https://www.lanuovapadania.it/video/salvini-legalizzare-la-cannabis-mai-la-droga-e-sempre-morte-meglio-il-vermentino/

L’ONU cancella la cannabis dalla lista delle sostanze dannose – 2 dic 2020 – https://www.repubblica.it/salute/2020/12/02/news/onu_via_cannabis_dalla_lista_delle_sostanze_dannose_-276747022/

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