Nella settimana 16-22 novembre, l’indice di contagio Rt su base nazionale è sceso a 1,08 contro l’1,18 della settimana precedente. Ben 10 regioni hanno un indice inferiore a 1. E’ quanto emerge dalla bozza del monitoraggio del ministero della Salute-Istituto Superiore Sanità. Si registra, dunque, un rallentamento dell’epidemia, ma 10 regioni sono ancora “classificate a rischio alto” (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Fvg, Lombardia, Bolzano, Puglia, Sardegna, Toscana e Calabria, quest’ultima considerata ‘non valutabile’). In Campania l’indice Rt è attualmente pari a 1. In leggera controtendenza, invece, i dati relativi alla provincia di Salerno, dove si assiste ad un aumento dei contagi, con nuovi 496 casi di positività. In Campania cresce il rapporto tra tamponi effettuati (22.301) e positivi (2.924). Il totale dei casi registrati in tutte e 5 le province campane ammonta a 2.940 unità.
I dati iniziano ad essere incoraggianti e segnalano l’impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane. L’incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile del fenomeno epidemiologico. Questo andamento non deve portare ad un rilassamento prematuro delle misure o ad un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti, ribadiscono dalla Cabina di Regia. Per il Comitato tecnico-scientifico è necessario mantenere e/o rafforzare le misure di mitigazione in base al livello di rischio identificato.
Le novità annunciate da Conte nel corso della conferenza stampa odierna non riguardano per il momento la Campania: a cambiare colore sono Piemonte, Lombardia e Calabria che da rosse si trasformano in arancioni, mentre in Liguria e Sicilia sarà istituita la zona gialla. La Campania rimarrà zona rossa fino al 3 dicembre.
“I dati degli ultimi giorni mostrano segnali di rallentamento della crescita dell’epidemia da Sars-CoV-2, tuttavia le condizioni di sovraccarico di tutto il sistema ospedaliero, con indici di occupazione delle Terapie Intensive e delle aree COVID particolarmente elevati, impongono di non allentare le misure restrittive della movimentazione sociale. Ricordiamo che nell’ultima settimana si sono contati oltre 200 mila nuovi casi e 4.980 decessi mentre i ricoveri con sintomi sono attualmente più di 34 mila”. È la posizione unitaria dell’Intersindacale della Dirigenza Medica, Sanitaria e Veterinaria che interviene sul rincorrersi di notizie relative a possibili riaperture, in particolare in prossimità delle festività natalizie.