La Procura di Napoli ha chiuso con una archiviazione l’indagine in merito ai quattro vigili urbani assunti nella segreteria istituzionale del governatore della Campania Vincenzo De Luca, nei confronti del quale gli inquirenti ipotizzarono i reati di abuso d’ufficio, falsità ideologica e truffa.
Le contestazioni riguardavano gli stipendi erogati ai vigili che, secondo l’accusa, corrispondevano a un inquadramento riconducibile al ruolo di dirigenti e non di autisti. Sempre secondo l’accusa, i quattro vigili svolgevano unicamente la mansione di autisti.
De Luca spiegò poi agli investigatori che non si trattava di semplici autisti ma, in sostanza, di una vera e propria segreteria mobile. Secondo quanto riportato dal quotidiano ‘La Repubblica’, per i pm si è trattato comunque di “atti mascherati per triplicare stipendi”. Resta, scrive il gip, “l’effettiva non corrispondenza delle funzioni svolte in concreto dai quattro vigili urbani”.
Resta aperto un secondo procedimento della Corte dei Conti della Campania (che ha citato in giudizio il governatore) per un presunto danno erariale da 400mila euro.