“Infortuni? Fa parte del calcio, succede. Dobbiamo evitare di piangerci addosso e lavorare per superare tutto questo. Mentre aspettiamo gli altri noi dobbiamo continuare a progredire”. Gian Piero Ventura carica la sua Salernitana, che si prepara ad affrontare il Perugia domani all’Arechi, per una sfida di alta classifica segnata comunque dall’emergenza, viste le assenze certe di Giannetti e Cicerelli (esclusi dai convocati al pari di Heurtaux, Billong e Firenze). Il tecnico ligure recupera almeno Akpa-Akpro, e valuta se lanciare dal 1’ Dziczek, mentre Jallow potrebbe tornare titolare dopo l’infortunio.
Sulle assenze
“Giannetti ha subito un affaticamento muscolare che non gli permette di essere presente. Niente di gravissimo ma è affaticato e il rischio di peggiorare è enorme. Mi spero di averlo se non con il Pisa almeno per l’Entella. Non c’è sfortuna, c’è una ratio: Firenze ha avuto carico ai flessori, Cicerelli ai gemelli, se giochi sempre con gli stessi e non sei abituato paghi tutto. Se non c’è esperienza poi si aggrava: Kiyine ad esempio ha capito il campanello d’allarme e si è fermato, Giannetti invece no. Sono giovani e devono capire che saltare un allenamento non significa saltare la partita. Stiamo avendo dei problemi, speravamo di recuperare qualcuno in fretta. Da dopo l’Entella dovremo esserci tutti”.
Sulle possibili novità anti-Perugia
“Dziczek fisicamente è pronto ma in un contesto tattico deve ancora migliorare. Deve capire che non è l’under 21 ma questo è un campionato di serie B. Da qui a domenica sicuramente vedremo sia lui che Lombardi”.
Sul prossimo avversario
“Il Perugia è partito per giocarsi la promozione. Magari un gradino sotto Benevento ed Empoli ma vogliono giocarsi la serie A. Ha grande qualità ma soprattutto non è ben delineata prchè cambio volto spesso. E’ una partita delicata, che da allenatore mi incuriosisce per capire se riusciamo a leggere e superare questi ostacoli”.
Sul mercato
“È evidente che se dovessero arrivare calciatori utili a rinforzare qualitativamente la rosa ne sarei felice. Ma è un discorso societario. A un giocatore che ha giocato l’ultima partita dieci anni fa preferisco Novella che se seguito può diventare un buon calciatore”.