Archiviato il blitz di Trapani, è già tempo di vigilia per la Salernitana che domani sera affronterà il Chievo all’Arechi nel primo turno infrasettimanale del campionato. Gian Piero Ventura, che squalificato lascerà posto in panchina al suo vice Tiziano De Patre, si gode i nove punti in classifica, consapevole però che c’è ancora tanto da migliorare.
“Confermo la grandissima voglia di lavorare, di capire, di crescere. Sarà un bel banco di prova, Dziczek non sarà bruciato, bisogna avere un po’ di pazienza. È possibile che per quanto riguarda le mezzali farò un po’ di turnover, vediamo oggi perché ci dobbiamo ancora allenare. La vera Salernitana spero sia quella di Pescara, rispetto a Trapani, ma è importante unire entrambe le cose, non era facile perché avevamo problemi a fare due passaggi di seguito. Abbiamo dato un segnale, siamo un gruppo forte e che sa soffrire”.
Sul torneo di serie B
“La corsa conta più della tattica, noi vogliamo metterci anche calcio dentro ma non possiamo prescindere dalla corsa, basta pensare alla Salernitana di qualche mese fa, c’è uno spirito diverso, un’applicazione diversa, ma non è ancora ottimale”.
Sul buon avvio di campionato
“Ho sempre detto ai calciatori di non andare a cercare il successo, perché è una conseguenza. In un campionato conta creare i presupposti, qualcosa che dia continuità, senza stress di risultato ma con la voglia di offrire prestazione. Meglio vincere che non vincere, è evidente. Le partite con Pescara e Cosenza mi hanno soddisfatto, mi ha infastidito onestamente la partita con il Benevento, ma non per la sconfitta, quanto per quello che non abbiamo fatto”.
Sul Chievo
“Se volevo riprendermi la carriera non sarei andato in una squadra ultima e penalizzata, sono andato per amicizia come ho sempre detto, è stata una parentesi di venti giorni, rimane l’amicizia con il presidente e con la società, non posso che sperare che il presidente riesca a raggiungere gli obiettivi prefissati, si è scritto molto ma è un discorso del passato. Pellissier? Le sue parole sono nate dalla delusione, ma non ho problemi con il Chievo”.
Su Cerci
“Primo gol in A contro il Chievo? Può segnarlo all’inizio o anche da subentrato, in ogni caso ho visto un giocatore che si è rimesso in condizione, lavora e ha fatto tanta fatica, ma vale per altri. Sono buonissimi giocatori quando saranno in grado di giocare, non hanno la necessità di fare una presenza in più o in meno, ma devono essere protagonisti, e stiamo cercando di metterli in condizioni per esserlo”.
Sulla squalifica
“Ho quasi 1200 panchine, è stata scritta una cosa inesatta, non ho detto nulla ai miei avversari, era una situazione favorevole a noi, non ne avrei avuto motivo. Dispiace perché volevo allontanare i miei giocatori, c’era buona fede. Sono rimasto male non per essere stato allontanato ma per quello che ho letto sul referto”.