Tocca poi a Gian Piero Ventura ritornare a parlare dopo il silenzio stampa indetto dopo la gara con l’Ascoli
“E’ difficile capire cosa ci è successo, ma c’è il rischio che venga frainteso. E’ un momento anche un po’ inaspettato sinceramente, momento non positivo, dobbiamo riprendere il discorso interrotto. Lo si riprende con la salute e la condizione fisica dei giocatori, e poi con pregi e difetti che abbiamo, poi c’è anche la voce arbitri. Non voglio lamentarmi perché non è servito mai a niente e non l’ho mai fatto. Cerci ha avuto un problema alla coscia, avevo visto saltare un uomo in allenamento e pensavo fosse tornato, Cicerelli ha avuto un problema, ogni volta che ne recuperiamo uno, ne perdiamo diversi. Non voglio piangermi addosso, ma questi numeri negativi vanno a incidere sulla serenità di questo gruppo”.
Sulla sconfitta con il Cittadella
“Posso usare il termine sconcertato, deluso, per quello che ho visto. Ero molto arrabbiato, non mi interessava il risultato, era una decisione che dovevano prendere loro, questo è il motivo per cui sono uscito, avevo bisogno di andare in bagno, anche per via dell’età. Abbiamo fatto pochi allenamenti al Mary Rosy, poi siamo stati sparpagliati in giro, obiettivamente è successo di tutto, ieri ci siamo fermati negli spogliatoi per il maltempo. I due allenamenti che siamo riusciti a fare mi sono piaciuti, sembravano quelli di San Gregorio Magno. Poi c’è chi ha fatto mezz’ora di allenamento, chi ha fatto dieci minuti, chi si è alzato ieri dal letto. Non ero presente alle dichiarazioni di Lotito, non esistevo nemmeno io, la cosa è stata chiarita, però è vero che qualcosa di più bisogna farlo. Se c’è la possibilità sul mercato di prendere qualcuno, il problema di fondo è che a Salerno da un po’ tempo c’è rabbia, però da tifoso se un giocatore che doveva venire a Salerno ha visto la partita con il Benevento, vedendo quello spettacolo sugli spalti, forse accetta anche qualcosa di meno pur di venire. Poi se deve scegliere di venire in un posto dove c’è una contestazione feroce, è più difficile che venga, lo sapremo solo a mercato chiuso se verrà qualcuno. Non possono venire da me a dirmi se non viene un giocatore sul mercato te ne devi andare, in senso buono la capisco la frase dei tifosi, ma finisce lì”.
Sulla gara di domani
“Sono tutti crocevia, anche con l’Ascoli lo era. Quando si è reduci da un periodo non buono, qualsiasi partita è un crocevia. Vorrei poter dire la formazione, quando la dicevo avevo fatto delle scelte, oggi ho ancora delle verifiche da fare, c’è gente che con 38 di febbre gioca la partita e gente che con 37.2 si sente spossato. Ne recupero uno e ne perdo quattro sistematicamente, c’è sempre l’elenco di quelli che mancano, Giannetti stava benissimo, e poi si è fermato. Diventa difficile, abbiamo dato continuità nell’emergenza, perché avendo fuori mezza squadra, abbiamo dato continuità a dodici giocatori. Chi riesce a stare 70’ in campo gioca, è evidente che siamo in un momento difficile a 360 gradi. Siamo una squadra che ha potenzialità e difetti, sulle potenzialità abbiamo lavorato e siamo riusciti a mascherare i difetti. Le prestazioni non sono mai state di altissimo livello, tranne spezzoni. Anche la gara con il Pescara, è stata figlia dell’entusiasmo del ritiro, questa serenità nell’ultimo periodo non è ci ha permesso di fare prestazioni simili. Le partite che contano arrivano dopo gennaio, l’importante nel frattempo è acquisire conoscenze, non è il nome che ti risolve i problemi, ma è un giocatore che se inserito in determinati contesti, può darti una mano. Se crei tanto ma non finalizzi, il tanto non serve, se crei meno ma finalizzi è meglio il meno allora. Deve partire un altro campionato, ma non significa vincere tutte le partite, ma fare partite diverse rispetto a quelle fatte nell’ultimo periodo. Intendo questo, quando parlo di far crescere un gruppo. Oggi tutti capiscono quello che diciamo, a San Gregorio facevamo molte riunioni, perché non incameravano, parliamo di concetti di spazio e di tempo. Dopo aver incamerato si deve somatizzare e poi mettere in pratica. Ci sono giocatori che hanno iniziato il campionato, hanno avuto un crescendo, poi però quando hanno ripreso non sono ripartiti da dove hanno lasciato. I tifosi vogliono vedere partite, risultati. L’equivoco della serie A va affrontato ma non con me, ho parlato quasi due ore con i tifosi, se la frase è che la proprietà ha fatto una promessa, io non posso dire niente. Il ritiro non nasce dalla brutta prestazione, ma era un modo per far recuperare qualcuno, i medici sono stati bravi, perché sette giocatori martedì non erano disponibili, oggi quei sette, facendo terapia e lavoro specifico, oggi sono nella lista dei convocati”.