Gli allarmi di una popolazione in fermento, che più volte nel corso della settimana ha circondato il Municipio per manifestare il proprio disappunto e chiedere conto all’amministrazione comunale della gestione degli impianti di stoccaggio e delle conseguenze sulla salute pubblica dopo il rogo che lo scorso 3 agosto è divampato in un sito della zona industriale della città, trovano piena giustificazione nel riscontro fornito dall’Arpac in base ai campionamenti compiuti nei giorni 5 e 6 agosto nell’area prossima alla New Regeneral Plast tramite una pompa ad alto flusso, ubicata all’interno di un lotto adiacente al sito dove si è sviluppato l’incendio. Dai rapporti di prova, emessi dal Laboratorio diossine della UOC Siti contaminati e bonifiche, inerenti la determinazione di diossine e furani (PCDD-PCDF) in aria campionata, emerge che il valore di diossine viene superato dalle concentrazioni riscontrate nel corso del giorno 5 agosto, diminuite il giorno successivo a incendio spento, per effetto della naturale diluizione in aria dei prodotti della combustione. Al 6 agosto, le concentrazioni riscontrate sono al di sotto del valore di riferimento indicato. La doverosa premessa riguarda l’aspetto relativo ai limiti di riferimento imposti dalla legislazione. Diossine e furani vengono di norma determinati in aria ambiente in caso di eventi incidentali, specialmente in concomitanza di incendi che interessano attività produttive, a cui è assimilabile il caso in esame. Tuttavia non sono presenti limiti di riferimento imposti dalla legislazione per la concentrazione di diossine in aria ambiente. Un valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica è quello proposto dal Laenderausschuss fuer Immssionsschutz (LAI – Germania), pari a 0,15 pg/Nmc [I TEQ]. Ed è proprio il superamento di questo valore a definire l’entità del danno provocato dal rogo di ecoballe. Un disastro ambientale.
Di seguito i documenti dei rapporti di prova pubblicati dall’Arpac. Rapporto 18737 Rapporto 18883
Dal canto suo, la sindaca Cecilia Francese vive il momento più difficile da quando si è insediata. Proprio ieri, nel corso di una tesissima seduta del consiglio comunale, resa possibile dalla presenza della Digos e delle forze dell’ordine a presidio del Municipio, è stata approvata all’unanimità la proposta proveniente dalle associazioni ambientaliste e dal comitato “Battipaglia dice No”, che in una nota diffusa qualche ora prima avevano chiesto “la nascita, tra le varie componenti impegnate nella difesa del territorio e salvaguardia della salute pubblica, di una coesione che dia forza alla battaglia per la vita, chiediamo a tutti di smorzare le polemiche e contribuire a centrare l’obiettivo”. “La situazione è insostenibile. Anche questa notte almeno una metà dei concittadini non hanno potuto aprire i balconi per un minimo di frescura notturna – si legge nel comunicato del comitato – L’obiettivo è risolvere il problema, che ci siano commissari o meno, che si cambino i responsabili degli uffici preposti o meno, pretendiamo uno spirito di servizio ed un impegno, pari se non superiore alla gravità della situazione. Gli animi sono esacerbati per la durata delle sofferenze patite dalla cittadinanza”. Gli stessi comitati hanno incontrato l’attuale ministro dell’Ambiente Sergio Costa e annunciato l’apertura del dossier “Battipaglia-Piana del Sele”. “Con il ministero, diversi e proficui interventi in uno scambio di informazioni e soluzioni da adottare e da inserire nel “dossier Battipaglia”, che avvierà il percorso di salvaguardia e tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Completa la disponibilità del Ministro che ha anche annunciato ufficialmente la sua prossima presenza a Battipaglia per il 24 agosto per verificare la situazione diventata ormai gravissima”. Il consiglio comunale ha approvato la Consulta per l’Ambiente. La sindaca Francese ha assicurato il potenziamento dell’ufficio tecnico, promettendo la sospensione delle autorizzazioni in essere alla Regione. E nel trambusto della rovente estate battipagliese, l’assessore all’Ambiente Vicinanza rimane al suo posto, come confermato dalla sindaca stessa: “Non ho protocollato le sue dimissioni“.