Nella giornata di ieri Pfizer ha consegnato altre 666.000 dosi, AstraZeneca ne ha fornite altre 684mila. Numeri che corrispondono a un inequivocabile segnale di decollo della grande campagna di vaccinazione di massa. Attuarla e procedere con l’immunizzazione della popolazione, rispettando gli step, significa anche garantirsi un continuo approvvigionamento. Nei prossimi cinquanta giorni arriveranno in Italia oltre 26 milioni di dosi di vaccino e il Governo si prepara a uno sforzo senza precedenti in termini di spesa, personale e logistica. Un piano agevolato dal via libera del ministero della Salute all’utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca anche nei soggetti sopra i 65 anni di età (esclusi però i soggetti estremamente vulnerabili per particolari patologie). Entro pochi giorni si procederà con la selezione di palestre, parcheggi e caserme. Contemporaneamente, occorrerà precettare personale per la somministrazione e stabilire una procedura precisa e snella per le adesioni e le convocazioni.
Gli obiettivi fissati nell’incontro tenutosi ieri a Palazzo Chigi tra il generale Figliulo, il ministro della Salute, il capo della Protezione Civile e il premier Mario Draghi, non riguardano solo l’organizzazione ma il rispetto delle tappe. Innanzitutto si procederà con il completamento dell’immunizzazione di tutti gli over 80, poi si passerà alle categorie fragili, persone con patologie e disabili. Seguirà la somministrazione ai settantenni. La novità, emersa dal vertice, è che la campagna rispetterà un criterio puramente anagrafico, ponendo fine, con l’inizio della vaccinazione di massa, al sorpasso delle categorie privilegiate, i cosiddetti servizi essenziali. Un problema, quest’ultimo, sollevato anche dall’Anci, che aveva chiesto un unico criterio per evitare le vaccinazioni “per casta”.
Un ruolo centrale sarà affidato alle forze armate e alla Protezione Civile. Nel meridione d’Italia, ad esempio, dovranno colmare lacune strutturali ed eventuali carenze organizzative. Caserme, fiere, padiglioni, ambulatori, tensostrutture e palazzetti dello sport ospiteranno la vaccinazione di massa che partirà poco prima di Pasqua. All’opera anche medici specializzandi, medici in pensione e farmacisti. Mentre per raggiungere i paesi e le aree interne saranno utilizzati camper con squadre di sanitari. Con il sostegno di volontari locali.